\documentclass [12pt] { scrartcl}
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\begin { document}
\title { Il teorema di Cauchy}
\maketitle
\begin { note}
Nel corso del documento per $ ( G, \cdot ) $ si intenderà un qualsiasi gruppo.
\end { note}
Si dimostra in questo documento, per ben due volte, un inverso parziale
del teorema di Lagrange, il celebre teorema di Cauchy. Tale teorema
asserisce che se $ p $ è un numero primo che divide l'ordine di $ G $ ,
allora esiste un elemento di $ G $ di ordine $ p $ . \medskip
Si mostra innanzitutto che il teorema vale per gruppi abeliani.
\begin { theorem} [di Cauchy per gruppi abeliani]
Sia $ G $ un gruppo abeliano finito. Se un numero primo $ p $ divide $ \abs { G } $ , allora
esiste $ g \in G $ tale per cui $ o ( g ) = p $ .
\end { theorem}
\begin { proof}
Sia $ \abs { G } = pn $ con $ n \in \NN ^ + $ . Si dimostra per induzione su $ n $ la
validità della tesi. Se $ n = 1 $ , allora $ G $ è ciclico, e quindi ammette un
elemento di ordine $ p $ , completando il passo base. \medskip
Sia allora $ n > 1 $ e si ipotizzi allora che tutti i gruppi tali che $ \abs { G } = pk $ con $ k < n $ , $ k \in \NN ^ + $ ammettano un elemento di ordine $ p $ . Sia $ h \in G $ , $ h \neq e $ (questo $ h $ sicuramente esiste, dal momento che $ p > 1 $ ). Se $ p \mid o ( h ) $ , allora
$ h ^ { \nicefrac { o ( h ) } { p } } $ è un elemento di $ G $ di ordine $ p $ . Altrimenti,
si consideri $ H = \Cyc { h } $ . \medskip
Dal momento che $ G $ è abeliano, $ H $ è normale, e dunque si può considerare il gruppo quoziente $ G \quot H $ . Poiché $ p \nmid o ( h ) = \abs H $ e $ p $ divide $ \abs G $ ,
$ p $ divide anche $ \abs { G \quot H } $ per il teorema di Lagrange. Inoltre, poiché
$ o ( h ) > 1 $ (infatti $ h \neq e $ ), $ \abs { G \quot H } < \abs { G } $ . Per l'ipotesi
induttiva, allora, esiste un elemento $ tH $ di ordine $ p $ in $ G \quot H $ . \medskip
Si mostra adesso che $ p \mid o ( t ) $ . Si consideri la proiezione al quoziente $ \pi : G \to G \quot H $ tale per cui:
\[ g \xmapsto { \pi } gH. \]
Allora $ p = o ( tH ) \mid o ( t ) $ , dal momento che $ eH = \pi ( t ^ { o ( t ) } ) = ( tH ) ^ { o ( t ) } $ .
Pertanto, come prima, $ t ^ { \nicefrac { o ( t ) } { p } } $ è un elemento di ordine $ p $ ,
concludendo il passo induttivo.
\end { proof} \bigskip
Di seguito si dimostra il teorema di Cauchy in generale.
\begin { theorem} [di Cauchy]
Sia $ G $ un gruppo finito. Se un numero primo $ p $ divide $ \abs { G } $ , allora
esiste $ g \in G $ tale per cui $ o ( g ) = p $ .
\end { theorem}
\begin { proof}
Sia $ \abs { G } = pn $ con $ n \in \NN ^ + $ . Si dimostra la tesi per induzione.
Se $ n = 1 $ , $ G $ è ciclico e dunque ammette un generatore di ordine $ p $ ,
completando il passo base. Sia ora $ n > 1 $ e si assuma che ogni gruppo di ordine $ pk $ con
$ k < n $ ammetta un elemento di ordine $ p $ . \medskip
Sia $ \mathcal { R } $ è un insieme dei rappresentanti delle classi di coniugio
di $ G $ . Se esiste $ g \in \mathcal { R } $ tale per cui $ p $ divida
$ \abs { Z _ G ( g ) } $ , allora esiste un elemento di ordine $ p $ in
$ Z _ G ( g ) $ per ipotesi induttiva (infatti $ Z _ G ( g ) \neq G $ , altrimenti
$ g $ apparterrebbe al centro di $ G $ ). Altrimenti si consideri la formula delle classi
di coniugio:
\[
\abs G = \abs { Z(G)} + \sum _ { g \in \mathcal { R} \setminus Z(G)} \frac { \abs G} { \abs { Z_ G(g)} } .
\]
Poiché $ p $ non divide $ \abs { Z _ G ( g ) } $ per ogni $ g \in \mathcal { R } \setminus Z ( G ) $ ,
$ p $ divide ancora $ \nicefrac { \abs { G } } { \abs { Z _ G ( g ) } } $ (e quindi il secondo termine
del secondo membro). Allora, prendendo
l'identità modulo $ p $ , si deduce che:
\[ \abs { Z ( G ) } \equiv 0 \pod p. \]
Poiché allora $ p $ divide $ \abs { Z ( G ) } $ e $ Z ( G ) $ è un gruppo abeliano,
il passo induttivo segue dal Teorema di Cauchy per gruppi abeliani,
da cui la tesi.
\end { proof} \smallskip
Si mostra infine una dimostrazione alternativa del teorema di Cauchy (più immediata
e facile da ricordare), basata su una particolare costruzione.
\begin { proof} [Dimostrazione alternativa]
Si consideri l'insieme $ S $ , dove:
\[ S = \{ ( a _ 1 , \ldots , a _ p ) \in G ^ p \mid a _ 1 \cdots a _ p = e \} . \]
Dimostrando che esiste un elemento $ h \in G $ diverso dall'identità tale
per cui $ ( h, \ldots , h ) \in S $ , si mostra che $ h ^ p = e $ , e dunque che
$ o ( h ) = p $ (infatti $ h \neq e $ ), dimostrando la tesi. \medskip
Si ipotizzi che tale elemento $ h $ non esisti. Si consideri l'azione $ \varphi $
di $ \ZZ \quot p \ZZ $ su $ S $ univocamente determinata\footnote { $ \ZZ \quot p \ZZ $ è infatti generato da $ 1 $ .} dalla relazione:
\[ 1 \xmapsto { \varphi } \left [ ( a _ 1 , a _ 2 , \ldots , a _ p ) \mapsto ( a _ 2 , \ldots , a _ p, a _ 1 ) \right ] . \]
In particolare $ m \cdot ( a _ 1 , \ldots , a _ p ) $ restituisce una $ p $ -upla ottenuta
``ciclando a sinistra'' la $ p $ -upla iniziale di $ m $ posizioni. Si consideri la
somma data dal teorema orbita-stabilizzatore:
\[ \abs { S } = \sum _ { x \in S } \frac { p } { \abs { \Stab ( x ) } } = 1 + \sum _ { x \in S \setminus \{ ( e, \ldots ,e ) \} } \frac { p } { \abs { \Stab ( x ) } } . \]
Poiché $ \Stab ( x ) \leq \ZZ \quot p \ZZ $ , gli unici ordini di $ \Stab ( x ) $ possono
essere $ 1 $ e $ p $ . Se tuttavia, per $ x \in S \setminus \{ ( e, \ldots ,e ) \} $ ,
valesse $ \Stab ( x ) = \ZZ \quot p \ZZ $ , $ x $ avrebbe coordinate tutte uguali,
e quindi, per ipotesi, $ x = ( e, \ldots ,e ) $ , \Lightning . Quindi il secondo
termine del secondo membro vale esattamente $ pk $ , dove $ k = \abs { S \setminus \{ ( e, \ldots ,e ) \} } $ . \medskip
Si osserva adesso che $ \abs S = n ^ { p - 1 } $ , dove $ n = \abs G $ . Infatti è sufficiente
determinare le prime $ p - 1 $ coordinate, per le quali vi sono $ n $ scelte, per determinare
anche l'ultima coordinata tramite la relazione $ a _ 1 \cdots a _ n = e $ . Prendendo
allora la precedente identità modulo $ p $ , si ottiene:
\[ 1 \equiv 0 \pod p, \]
da cui l'assurdo ricercato, \Lightning .
\end { proof}
\end { document}