In questo documento si definisce il gruppo diedrale e si illustrano
le sue proprietà principali, a partire da come sono costruiti i suoi
sottogruppi. \medskip
Sia $n \geq3$. Si definisce \textbf{gruppo diedrale}, denotato\footnote{
Alcuni testi denotano il gruppo diedrale come $D_{2n}$, dal
momento che vale $\abs{D_n}=2n$.
} come $D_n$, il gruppo delle isometrie del piano $\RR^2$ che mappano i vertici di
un poligono regolare centrato nell'origine con $n$ lati in sé stessi. \medskip
Si verifica facilmente che $D_n$ è un gruppo:
\begin{itemize}
\item Ammette un'identità, che coincide con l'identità delle isometrie,
\item La composizione di due isometrie che mappano i vertici del poligono in
sé stessi è ancora un'isometria che lascia fissi i vertici del poligono,
\item Ogni isometria per cui i vertici del poligono rimangono fissi ammette
un'inversa con la stessa proprietà\footnote{
Si ricorda che ogni isometria è invertibile a prescindere.
}\footnote{
Dal momento che $D_n$ ha cardinalità $2n$, come mostrato dopo, questa
condizione è automaticamente verificata come conseguenza della finitezza
di $D_n$.
}.
\end{itemize}
In particolare, se $\sigma\in D_n$, $\sigma$ permuta i vertici del poligono (pertanto
si può visualizzare $D_n$ come un sottogruppo naturale di $S_n$). Denotando con
$r$ la rotazione primitiva del gruppo (ossia una rotazione di $\frac{2\pi}{n}$ gradi in
senso antiorario) e con $s$ la simmetria rispetto all'asse $y$, si osserva che
ogni elemento della forma $s r^k$ con $k \in\ZZ$ è ancora una simmetria, benché non
per forza rispetto all'asse $y$\footnote{
La matrice associata di $s$ nella base canonica è $-1 E_{11}+ E_{22}$, e quindi deve valere $\det(s)=-1$. Al contrario $r \in\SOO(2)$, e quindi $\det(r)=1$. Si conclude pertanto che
$\det(s r^k)=\det(s)\det(r)^k =-1$, e dunque che $s r^k$ deve obbligatoriamente
appartenere alla classe laterale $s \SOO(2)$ delle riflessioni.
}. In particolare, per $n$ pari, le riflessioni di $D_n$ sono esattamente le riflessioni
rispetto alle rette passanti per i vertici o per i punti medi del poligono. \medskip
Dal momento che $\sigma\in D_n$ è in particolare una isometria, e quindi
un'applicazione lineare, $\sigma$ è completamente determinata da
$\sigma(V_1)$ e $\sigma(V_2)$, dove $V_i$ sono i vertici del poligono numerati
in senso antiorario. In particolare, se $\sigma(V_1)= V_k$, allora
$\sigma(V_2)$, affinché venga preservata la distanza, può valere\footnote{
Per semplicità si pone $V_0 := V_n$ e $V_{n+1} := V_1$.
} o
$V_{k-1}$ o $V_{k+1}$. Pertanto vi sono al più $2n$ scelte possibili di
$\sigma(V_1)$ e $\sigma(V_2)$ (e quindi $\abs{D_n}\leq2n$). D'altra parte
si osserva che tutti gli elementi $1$, $r$, ..., $r^{n-1}$, $s$, $sr$, ..., $s r^{n-1}$
sono distinti:
\begin{itemize}
\item Gli $r^k$ con $0\leq k \leq\ord(r)-1$ sono tutti distinti e $\ord(r)$ vale
esattamente\footnote{
Infatti $r$ è rappresentato in $\SOO(2)$ dalla matrice $\SMatrix{
\cos(\frac{2\pi}{n}) & -\sin(\frac{2\pi}{n}) \\
\sin(\frac{2\pi}{n}) &\cos(\frac{2\pi}{n})
}$, che ha ordine esattamente $n$.
}$n$,
\item Gli $sr^k$ con $0\leq k \leq n -1$ sono tutti distinti, altrimenti
la precedente osservazione sarebbe contraddetta,
\item Nessun $r^i$ coincide con un $s r^j$, dal momento che i loro determinanti
sono diversi ($\det(r^i)=1$, mentre $\det(s r^j)=-1$). In particolare
$r^i \in\SOO(2)$, mentre $s r^j \in s \SOO(2)$.
\end{itemize}
Pertanto $\abs{D_n}\geq2n$, e quindi $\abs{D_n}=2n$. Si conclude inoltre
che $D_n$ è generato da $r$ e da $s$, e quindi che $D_n =\gen{r, s}$. Esistono
la restrizione di $\pi_\rotations$ ad $H$, $\restr{\pi_\rotations}{H} : H \to D_n /\rotations$. Vale in particolare che $\Ker\restr{\pi_\rotations}{H}= H \cap\Ker\pi_\rotations= H \cap\rotations$ e che $\Im\restr{\pi_\rotations}{H}= D_n /\rotations$
(da prima vale infatti che $\pi_\rotations(H)= D_n /\rotations$). Allora, per il Primo
da cui si deduce che $\abs{H}=2\abs{H \cap\rotations}$. In particolare $H \cap\rotations$ è un sottogruppo di $\rotations$, e quindi esiste $d \mid n$ tale per cui
$H \cap\rotations=\gen{r^d}$, con $\abs{H \cap\rotations}=\frac{n}{d}$. \medskip
Sia ora $s r^k$ una simmetria di $H$.
Innanzitutto si osserva che $\gen{r^d}$ è normale in $D_n$ e quindi
$\gen{ r^d }\gen{ s r^k }$ è effettivamente un sottogruppo di $D_n$. Dal momento che\footnote{
Infatti l'unica rotazione che è anche una simmetria è l'identità.
}
$\gen{ r^d }\cap\gen{ s r^k }=\{ e \}$, allora $\abs{\gen{ r^d }\gen{ s r^k }}=\abs{\gen{r^d}}\abs{\gen{s r^k}}=\frac{2n}{d}$. Anche $\abs{H}=\frac{2n}{d}$ e
quindi, per questioni di cardinalità, $H =\gen{ r^d }\gen{ s r^k }=\gen{ r^d, s r^k }$.
\medskip
In conclusione, ogni sottogruppo di $D_n$ è della forma $\gen{r^d}$ o della forma
da cui si ricava che un fattore tra $\abs{D_n \quot Z_{D_n}(r)}$ e
$\abs{Z_{D_n}\quot\rotations}$ deve valere $1$. Se $Z_{D_n}(r)$ fosse uguale a
$D_n$, allora $r$ apparterrebbe a $Z(D_n)$, e quindi deve valere la seguente identità:
\[ sr = rs \implies r\inv= r, \]
mai verificata in $D_n$ (per $n \geq3$), \Lightning. Quindi $Z_{D_n}(r)=\rotations$,
e allora, per il Teorema orbita-stabilizzatore, $\abs{\Cl(r)}=\abs{D_n}\quot{\left\lvert\mathcal{R}\right\rvert}=2$. In particolare sia $r$ che $s r s\inv= r\inv$ sono distinti,