\documentclass[11pt]{article} \usepackage[physics]{personal_commands} \usepackage[italian]{babel} \title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}} \author{Gabriel Antonio Videtta} \date{21 marzo 2023} \begin{document} \maketitle \begin{center} \Large \textbf{Moto di un corpo in un mezzo viscoso} \end{center} \begin{definition} Si definisce \textit{forza viscosa} una particolare forza analoga a quella di attrito, dipendente dalla sola velocità in un corpo omogeneo. \end{definition} \begin{remark} Riguardo la forza viscosa si possono enumerare alcune proprietà. \\ \li Come la forza di attrito, la forza viscosa ha verso contrario rispetto alla velocità ($\hat{F} = -\hat{v}$). \li In base alle caratteristiche del mezzo nel quale il corpo si muove, esiste una certa velocità critica $v_{cr}$ tale per cui $v < v_{cr} \implies \Vec{F} = -\beta \Vec{v}$, dove $\beta$ è una costante positiva (\textbf{legge di Stokes}). \li Per $v > v_{cr}$, la legge di Stokes non è più valida. \end{remark} \begin{example} Un esempio di forza viscosa è la resistenza aerodinamica al moto del proiettile, spesso trascurata. \end{example} \begin{remark} La costante $\beta$ della legge di Stokes dipende dalla viscosità del mezzo e dalle dimensioni e dalla forma del corpo. \end{remark} \begin{example} (senza alcuna forza) Si pongano le condizioni $t_0 = 0$ e $\Vec{v_0} = \Vec{v}(t_0) \neq 0$. Se non agiscono altre forze sul corpo, si starà allora trattando un moto unidimensionale. Si considera allora il seguente sistema di equazioni: \[ \begin{cases} F = ma, \\ F = -\beta v, \end{cases} \] da cui si ricava che: \[ ma=-\beta v \implies \dv=-\frac{\beta}{m} v. \] Si definisce la costante $\tau = \frac{m}{\beta}$, la cui unità di misura è il secondo. L'eq.~differenziale si riscrive allora come: \[ \dv = -\frac{1}{\tau} v. \] Risolvendo quest'eq.~differenziale, si ottiene allora dunque che: \[ v(t) = c e^{-\frac{t}{\tau}}. \] Poiché $c = v(t_0) = v_0$, si conclude dunque che: \[ \system{v(t) = v_0 e^{-\frac{t}{\tau}}, \\ a(t) = -\frac{1}{\tau} v(t).} \] \vskip 0.1in In particolare, integrando la velocità, si ottiene lo spostamento: \[ x(t) = \int_{t_0}^t v(t) dt = x_0 + v_0 \tau (1- e^{-\frac{t}{\tau}}). \] Quindi, la distanza percorsa all'infinito\footnote{Ossia, con buona approssimazione, dopo alcuni periodi di $\tau$.} è data da $x_\infty - x_0 = v_0 \tau$, dove $x_\infty = \lim_{t \to \infty} x(t) = x_0 + v_0 \tau$. \end{example} \begin{remark} Si osserva che la velocità inizia a diventare trascurabile dopo \end{remark} \begin{example} (con forza di gravità\footnote{In generale, con qualsiasi forza costante.}) Si supponga che $\Vec{v_0}$ ed $\Vec{F} = \Vec{F_0}$ siano paralleli, e che dunque il moto sia ancora completamente unidimensionale. Si deve ora considerare il seguente sistema di forze: \[ \system{\Vec{F_v} = -\beta \Vec{v}, \\ \Vec{F} = \Vec{F_0} = m\vec{g}}, \] ossia, passando alle coordinate unidimensionali: \[ \system{F_v = -\beta v, \\ F = mg.} \] Da questo sistema si ottiene l'eq.~del sistema: \vskip 0.1in \[ F = mg - \beta v \implies m \dv = mg - \beta v \implies \dv = g - \frac{1}{\tau} v, \] ossia un'eq.~differenziale la cui associata omogenea è esattamente quella analizzata nello scorso esempio. Allora la soluzione generale è data dalla somma della soluzione omogenea a quella particolare $v = \tau g$, detta \textit{velocità limite} $v_{lim}$: \[ v(t) = c e^{-\frac{t}{\tau}} + \tau g. \] Ponendo allora $v(0) = v_0$, si ricava che $v_0 = c - \tau g \implies c = v_0 - \tau g$. Quindi si conclude che: \[ v(t) = (v_0 - v_{lim}) e^{-\frac{t}{\tau}} + v_{lim}, \] da cui chiaramente si osserva che $v(t) \tendstot v_{lim}$. \end{example} \begin{example} (approssimazione al moto uniformemente accelerato) Si assumano $t << \tau$ e $v_0 << v_{lim}$. Allora $\frac{t}{\tau} << 1$. Pertanto si può approssimare $e^{-\frac{t}{\tau}}$ con $1 - \frac{t}{\tau}$. In questo modo si ricava che: \[ v(t) = (v_0 - v_{lim})(1 - \frac{t}{\tau}) + v_{lim} = v_0 - v_0 \frac{t}{\tau} + \frac{v_{lim}}{\tau} t \approx v_0 + \frac{v_{lim}}{\tau} t = v_0 + gt,\] ossia che il moto, per queste assunzioni, è un moto uniformemente accelerato. \end{example} \begin{center} \Large \textbf{Lavoro ed energia} \end{center} Supponiamo che su un corpo di massa $m$ agisca una sola forza costante $\vec{F}$ (e quindi che ci si stia riferendo ad un caso unidimensionale). Supponiamo ancora che in questa semplificazione il corpo si sia spostato di una lunghezza $\Delta x$ dal punto $A$ al punto $B$. In questo caso si chiamerà lavoro svolto dalla forza $\vec{F}$ sul corpo la quantità scalare: \[ L_{AB} = F \Delta x. \] In generale, dato il vettore spostamento $\Delta \Vec{r}$, se $\Vec{F}$ non è l'unica forza che agisce sul corpo, si ricava che il lavoro è il seguente: \[ L_{AB} = \vec{F} \cdot \Delta \Vec{r}. \] \begin{remark} Si osservano le seguenti proprietà. \\ \li Se la proiezione di $\vec{F}$ sul vettore spostamento ha direzione opposta a $\Delta \vec{r}$ (ossia se l'angolo compreso tra i due vettori è maggiore a $\frac{\pi}{2}$), il lavoro è negativo. \li Il lavoro è additivo: $L_{AC} = L_{AB} + L_{BC}$. \li Il lavoro da $A$ a $B$, se $\Vec{F}$ non è costante, può essere ricavato come una somma degli infinitesimi lavori compiuti dalla forza, ossia: \[ dL_{AB} = \Vec{F}(\Vec{r}) \cdot d\Vec{r}, \] da cui si ricava la fondamentale identità che coinvolge un integrale di linea: \[ L_{AB} = \int_{\gamma(A, B)} \vec{F}(\Vec{r}) \cdot d \vec{r}, \] dove $\gamma(A, B)$ è la traiettoria percorsa dal corpo negli estremi $A$ e $B$. \end{remark} \end{document}