\chapter{Relazioni di equivalenza e applicazioni} \section{Le relazioni di equivalenza} Utilizzando le nozioni di base della teoria degli insiemi è possibile definire formalmente il concetto di relazione di equivalenza. Dato un sottoinsieme $R$ di $A \times A$, $R$ si dice relazione di equivalenza se: \begin{itemize} \item $(a,a) \in R$ (proprietà riflessiva) \item $(a,b) \in R \implies (b,a) \in R$ (proprietà simmetrica) \item $(a,b), (b,c) \in R \implies (a,c) \in R$ (proprietà transitiva) \end{itemize} Tale definizione può essere semplificata implementando l'operazione binaria $\sim$ tale per cui $a\sim b \iff (a,b) \in R$. In questo modo, le condizioni di una relazione di equivalenza $R$ diventano: \begin{itemize} \item $a \sim a$ \item $a \sim b \implies b \sim a$ \item $a \sim b \land b \sim c \implies a \sim c$ \end{itemize} \begin{lemma} Definita una relazione di equivalenza $R$ con operazione binaria $\sim$, $a \sim b \land c \sim b \implies a \sim c$. \end{lemma} \begin{proof} Dalla proprietà riflessiva di $R$, $c \sim b \implies b \sim c$. Verificandosi sia $a \sim b$ che $b \sim c$, si applica la proprietà transitiva di $R$, che implica $a \sim c$. \end{proof} \subsection{Classi di equivalenza} Si definisce classe di equivalenza di $a$ per un certo insieme $A$ e una certa relazione di equivalenza $R$ l'insieme $\cl(a)=\{x \in A \mid a \sim x\}$, ossia l'insieme di tutti i punti che si relazionano ad $a$ mediante tale relazione di equivalenza. \begin{theorem} Le classi di equivalenza partizionano l'insieme di relazione in insiemi a due a due disgiunti. \end{theorem} \begin{proof} Prima di tutto è necessario dimostrare che l'unione di tutte le classi di equivalenza dà luogo all'insieme di relazione $A$. Per ogni elemento $a \in A$, $a$ appartiene a $\cl(a)$ per la proprietà riflessiva di $R$, ossia della relazione di equivalenza su cui $\cl$ è definita. Pertanto $\bigcup_{a \in A} \cl(a)$, che contiene solo elementi di $A$, è uguale ad $A$. In secondo luogo, è necessario dimostrare che le classi di equivalenza sono o disgiunte o identiche. Ponendo l'esistenza di un $a \in \cl(x) \, \cap \, \cl(y)$, la dimostrazione deriva dalle proprietà di $R$: sia $b \in cl(x)$, allora $b \sim a$; dunque, dal momento che $b \sim a$ e che $a \sim y$, $b \sim y$, ossia $\cl(x) \subseteq \cl(y)$ (analogamente si ottiene $\cl(y) \subseteq \cl(x)$, e quindi $\cl(x) = \cl(y)$). \end{proof} \begin{theorem} Data una partizione di un insieme che lo compone in insiemi a due a due disgiunti, è sempre possibile costruire delle classi di equivalenza. \end{theorem} \begin{proof} Vogliamo dimostrare che, data la stessa appartenenza ad un insieme come relazione, essa è una relazione di equivalenza. Sicuramente $a \sim a$ (proprietà riflessiva). Inoltre, $a \sim b \implies a, b \in A_\alpha \implies b \sim a$ (proprietà simmetrica). Infine, $a \sim b, \, b \sim c \implies a, b, c \in A_\alpha \implies a \sim c$ (proprietà transitiva). In particolare, dato $a \in A_\alpha$, $\cl(a) = A_\alpha$. \end{proof} \section{Le applicazioni} La nozione di applicazione di un insieme in un altro ci permette di generalizzare, ma soprattutto di definire, il concetto di funzione. \begin{definition}[Applicazione] Dati due insiemi $S$ e $T$, si dice che $\sigma$ è un'applicazione da $S$ a $T$, se $\sigma \subseteq (S \times T) \land \forall s \in S, \existsone t \in T \mid (s, t) \in \sigma$. Tale applicazione allora si scrive come $\sigma : S \to T$. \end{definition} Si scrive $\sigma : s \rightarrowtail \sigma(s)$ per sottintendere che $\forall \, (s, t) \in \sigma, (s, t) = (s, \sigma(t))$. Dato $t=\sigma(s)$, si dice che $t$ è l'\textit{immagine} di $s$ appartenente al \textit{codominio} $T$, enunciato come $\Codom(\sigma)$, mentre $s$ è la \textit{preimmagine} di $t$, appartenente al \textit{dominio} $S$, detto $\Dom(\sigma)$. L'insieme ${(s, t) \in \Dom(\sigma) \times \Codom(\sigma) \mid (s, t) \in \sigma}$ è detto \textit{grafico} di $\sigma$, ossia $\Gr(\sigma)$. \subsection{Proprietà delle applicazioni} \begin{definition}[Iniettività] Un'applicazione si dice iniettiva se ad ogni immagine è corrisposto al più un elemento, ossia anche che $s_1 \neq s_2 \implies \sigma(s_1) \neq \sigma(s_2)$. \end{definition} \begin{definition}[Surgettività] Un'applicazione si dice surgettiva (o talvolta \textit{su $T$}) se ad ogni immagine è corrisposto almeno un elemento, ossia anche che $\forall t \in T, \exists s \mid \sigma(s) = t$. \end{definition} \begin{definition}[Bigettività] Un'applicazione si dice bigettiva se è sia iniettiva che suriettiva, ossia se $\forall t \in T, \existsone s \in S \mid \sigma(s) = t$. \end{definition} \subsection{Composizione di applicazioni} \begin{definition}[Composizione] Date due applicazioni $\sigma : S \to T$ e $\tau : T \to U$, si può definire un'applicazione detta composizione $(\tau \circ \sigma) : S \to U$, tale per cui $(\tau \circ \sigma) : s \mapsto \tau(\sigma(s))$. \end{definition} Dobbiamo tuttavia assicurarci che tale applicazione possa esistere, ossia verificare che $\forall s \in S \existsone u \in U \mid (s, u) \in S \times U$; quindi che $\tau(\sigma(s))$ sia unico. Tuttavia questa proprietà è banale: $\sigma(s)$ è Sicuramente unico poiché $\sigma$ è un'applicazione, e pertanto $\tau(\sigma(s))$ lo è, essendo anch'essa un'applicazione. \subsubsection{Proprietà associativa della composizione} È inoltre interessante dimostrare che la composizione rispetta la proprietà associativa, ossia che $(\alpha \circ \beta) \circ \gamma = \alpha \circ (\beta \circ \gamma)$. \begin{lemma}[Proprietà associativa della composizione] \label{lemma:associativita_composizione} Date tre applicazioni $\alpha$, $\beta$, $\gamma$, $(\alpha \circ \beta) \circ \gamma = \alpha \circ (\beta \circ \gamma)$. \end{lemma} \begin{proof} Preso un $a$ appartenente al dominio di $\gamma$, per il primo membro abbiamo: $$((\alpha \circ \beta) \circ \gamma)(a) = (\alpha \circ \beta)(\gamma(a)) = \alpha(\beta(\gamma(a)))$$ Analogamente per il secondo membro abbiamo: $$(\alpha \circ (\beta \circ \gamma))(a) = \alpha((\beta \circ \gamma)(a)) = \alpha(\beta(\gamma(a)))$$ \end{proof} \subsubsection{Iniettività, surgettività e bigettività della composizione} L'iniettività, la surgettività e la bigettività di una composizione sono ereditate dalle applicazioni di cui è composta se tutte queste le rispettano, ossia: \begin{itemize} \item $(\tau \circ \sigma)$ è iniettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \item $(\tau \circ \sigma)$ è surgettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \item $(\tau \circ \sigma)$ è bigettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \end{itemize} \begin{lemma}[Iniettività della composizione] \label{lemma:iniettivita_composizione} $(\tau \circ \sigma)$ è iniettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \end{lemma} \begin{proof} Dal momento che $\sigma$ è iniettiva $s_1 \neq s_2 \implies \sigma(s_1) \neq \sigma(s_2)$, ma a sua volta, essendo $\tau$ iniettiva, $\sigma(s_1) \neq \sigma(s_2) \implies \tau(\sigma(s_1)) \neq \tau(\sigma(s_2))$. \end{proof} \begin{lemma}[Surgettività della composizione] \label{lemma:surgettivita_composizione} $(\tau \circ \sigma)$ è surgettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \end{lemma} \begin{proof} Dal momento che $\tau$ è surgettiva, allora $\forall u \in \Codom(\tau), \exists t \in \Dom(\tau) \mid u = \tau(t)$. Poiché $t \in \Codom(\sigma)$, allora, poiché anche $\sigma$ è surgettiva, $\exists s \in \Dom(\sigma) \mid t = \sigma(s)$. Pertanto $\exists s \in \Dom(\sigma) \mid u = \tau(\sigma(s))$. \end{proof} \begin{lemma}[Bigettività della composizione] \label{lemma:bigettivita_composizione} $(\tau \circ \sigma)$ è bigettiva se $\tau$ e $\sigma$ lo sono. \end{lemma} \begin{proof} Se $\tau$ e $\sigma$ sono bigettive, sono sia iniettive che surgettive; pertanto $(\tau \circ \sigma)$ è sia iniettiva che bigettiva per i lemmi \ref{lemma:iniettivita_composizione} e \ref{lemma:surgettivita_composizione}. \end{proof} \section{Applicazione inversa} Qualora un'applicazione $\sigma : S \to T$ sia bigettiva, si dice che essa crea una \textit{corrispondenza biunivoca} tra $S$ e $T$, ossia che dato un elemento qualsiasi appartenente a $S$ è possibile associarlo ad un unico elemento di $T$, e viceversa. Questo è possibile dal momento che $\sigma$ è sia iniettiva ($\forall t \in T, \existsone \lor \nexists s \in S \mid t = \sigma(s)$) che surgettiva ($\forall t \in T, \exists s \in S \mid t = \sigma(s)$), prescrivendo che $\forall t \in T, \existsone s \in S \mid t = \sigma(s)$. Da questa conclusione è possibile definire l'\textit{applicazione inversa} di $\sigma$, detta $\sigma^{-1}$, che è l'applicazione che associa ad ogni $t \in T$ un unico $s \in S$. Quindi, $t = \sigma(s) \iff s = \sigma^{-1} (t)$. In particolare, $(\sigma \circ \sigma^{-1}) = (\sigma^{-1} \circ \sigma) = \Id$, ossia l'identità di $\sigma$, per la quale ogni elemento viene associato a sé stesso. Banalmente, per ogni applicazione $\alpha$, $(\alpha \circ \Id) = (\Id \circ \alpha) = \alpha$. \begin{lemma} \label{lemma:inversa_applicazione} $\sigma : S \to T$ è una corrispondenza biunivoca se e solo se esiste un'applicazione $\mu : T \to S$ tale per cui $(\sigma \circ \mu) = (\mu \circ \sigma) = \Id$. \end{lemma} \begin{proof} Dal momento che $\sigma$ è bigettiva, $\sigma^{-1}$ esiste, e questa è tale per cui $(\sigma \circ \mu) = (\mu \circ \sigma) = \Id$. In direzione opposta, se esiste una $\mu$ tale per cui $(\sigma \circ \mu) = (\mu \circ \sigma) = \Id$, allora: \begin{itemize} \item $\sigma$ è iniettiva: $\sigma(s_1) = \sigma(s_2) \implies \mu(\sigma(s_1)) = \mu(\sigma(s_2)) \implies s_1 = s_2$. \item $\sigma$ è surgettiva: $\forall t \in T, t = \sigma(\mu(t)) \implies \exists s = \mu(t) \in S \mid t = \sigma(s)$. \end{itemize} \end{proof} \begin{lemma}[Unicità dell'applicazione inversa] Per ogni applicazione bigettiva $\sigma$, $\sigma^{-1}$ è unica. \end{lemma} \begin{proof} Poniamo $\alpha \neq \beta$ come due applicazioni inverse distinte di $\sigma$. Allora $\alpha = \alpha \circ (\sigma \circ \beta) = (\alpha \circ \sigma) \circ \beta = \beta$, che è una contraddizione. \end{proof} \section{Il gruppo \texorpdfstring{$A(S)$}{A(S)} delle corrispondenze biunivoche} Si definisce $A(S)$ come l'insieme $\{\sigma : S \to S \mid \sigma \text{ sia biunivoca}\} = \{\sigma : S \to S \mid \forall s \in S \existsone t \in S \mid t = \sigma(s)\}$. Prendendo in considerazione l'operazione di composizione $\circ$, si può dimostrare che $(A(S), \circ)$ è un gruppo: \begin{itemize} \item $\forall \alpha, \beta \in A(S), \alpha \circ \beta \in A(S)$ (vd. Lemma \ref{lemma:bigettivita_composizione}). \item $\forall \alpha, \beta, \gamma \in A(S), (\alpha \circ \beta) \circ \gamma = \alpha \circ (\beta \circ \gamma)$ (vd. Lemma \ref{lemma:associativita_composizione}). \item $\exists \Id \in A(S) \mid \forall \alpha \in A(S), (\Id \circ \alpha) = (\alpha \circ \Id) = \alpha$. \item $\forall \alpha \in A(S), \exists \alpha^{-1} \in A(S) \mid (\alpha \circ \alpha^{-1}) = (\alpha^{-1} \circ \alpha) = \Id$ (vd. Lemma \ref{lemma:inversa_applicazione}). \end{itemize} \begin{lemma} Se $S$ consta di più di due elementi ($\nnorm{S} > 2$), allora esistono sicuramente due applicazioni $\alpha, \beta \in A(S)$ tale per cui $(\alpha \circ \beta) \neq (\beta \circ \alpha)$. \end{lemma} \begin{proof} Se $S$ consta di più di due elementi, $S$ possiede almeno tre elementi $s_1, s_2, s_3$, possiamo definire due applicazioni $\sigma$ e $\tau$ come segue: \begin{itemize} \item $\sigma(s_1) = s_2$, $\sigma(s_2) = s_3$, $\sigma(s_3) = s_1$. \item $\tau(s_1) = s_1$, $\tau(s_2) = s_3$, $\tau(s_3) = s_2$. \item $\sigma(a) = \tau(a) = a \forall a \notin \{s_1, s_2, s_3\}$. \end{itemize} Allora $(\sigma \circ \tau)(s_1) = \sigma(s_1) = s_2$ e $(\tau \circ \sigma)(s_1) = \tau(s_2) = s_3$, ma $s_2 \neq s_3$. \end{proof}