\chapter{Teorema fondamentale dell'Algebra e radici reali in \texorpdfstring{$\QQx$}{Q[x]}} Si enuncia adesso il \nameref{th:algebra}, senza tuttavia fornirne una dimostrazione\footnote{Per la dimostrazione si rimanda a \cite[pp.~142-143]{di2013algebra}, avvisando della sua estrema tecnicità. Una dimostrazione a tema strettamente algebrico è dovuta invece al matematico francese Laplace (1749 -- 1827), per la quale si rimanda a \cite[pp.~120-122]{Remmert1991}.}. \begin{theorem}[\textit{Teorema fondamentale dell'Algebra}] \label{th:algebra} Un polinomio non costante $f(x) \in \CCx$ ammette sempre almeno una radice in $\CC$. \end{theorem} \begin{corollary} Sia $f(x) \in \CCx$ di grado $n\geq1$. Allora $f(x)$ ammette esattamente $n$ radici, contate con la giusta molteplicità. \end{corollary} \begin{proof} Sia $\zeta_1$ una radice complessa di $f(x)$, la cui esistenza è garantita dal \nameref{th:algebra}. Si divida $f(x)$ per $(x-\zeta_1)$ e se ne prende il quoziente $q_1(x)$, mentre si ignori il resto, che per la \textit{Proposizione \ref{prop:radice_x_meno_alpha}}, è nullo. \\ Si reiteri il procedimento utilizzando $q_1(x)$ al posto di $f(x)$ fino a quando il grado del quoziente non è nullo, e si chiami infine questo quoziente di grado nullo $\alpha$. Infatti, poiché i gradi dei quozienti diminuiscono di $1$ ad ogni iterazione, è garantito che l'algoritmo termini esattamente dopo $n$ iterazioni. Pertanto, $f(x)$ a priori ha almeno $n$ radici. \\ In questo modo, numerando le radici, si può scrivere $f(x)$ come: \begin{equation} \label{eq:fattorizzazione_fx__reali} f(x)=\alpha(x-\zeta_1)(x-\zeta_2)\cdots(x-\zeta_n). \end{equation} \vskip 0.1in Dal momento che $x-\zeta_i$ è irriducibile $\forall 1 \leq i \leq n$ e dacché $\KKx$, in quanto anello euclideo, è un UFD, si dimostra che \eqref{eq:fattorizzazione_fx__reali} è l'unica fattorizzazione di $f(x)$, a meno di associati. Pertanto $f(x)$ ammette esattamente $n$ radici. \end{proof}