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\documentclass[11pt]{article}
\usepackage{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Analisi Matematica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{21 aprile 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Integrale secondo Riemann}
\end{center}
\begin{definition} (partizione di un intervallo)
Preso $[a, b] \subset \RR$. Sia $\sigma = \{x_0, x_1, \ldots, x_n \}$
con $n \in \NN$. Diciamo che $\sigma$ è una \textbf{partizione}
di $[a, b]$ se $a = x_0 < x_1 < \cdots < x_n = b$.
\end{definition}
\begin{definition} (taglia di una partizione)
Si definisce $\delta(\sigma)$, con $\sigma$ partizione,
come la massima distanza tra due punti consecutivi della partizione $\sigma$, ed è detta \textbf{parametro di finezza} della partizione $\sigma$.
\end{definition}
\begin{definition} (ordinamento sulle partizioni)
Siano $\sigma_1$, $\sigma_2$ due partizioni di $[a, b]$. Allora
$\sigma_2$ è più fine di $\sigma_1$ se $\sigma_1 \subset \sigma_2$.
\end{definition}
\begin{remark}
Siano $\sigma_1$ e $\sigma_2$ sono due partizioni di $[a, b]$. \\
\li Chiaramente $\sigma_1 \cup \sigma_2$ è più fine sia di
$\sigma_1$ che di $\sigma_2$.
\li Inoltre, se $\sigma_1$ è più fine di $\sigma_2$,
$\delta(\sigma_2) \geq \delta(\sigma_1)$.
\end{remark}
\begin{definition} [somma di Riemann inferiore e superiore]
Sia $f : [a, b] \to \RR$ limitata e sia $\sigma = \{ x_0, \ldots, x_n \}$ una partizione
di $[a, b]$. Si definisce allora la \textbf{somma di Riemann inferiore}
$S'$ come:
\[ S'(\sigma) = \sum_{i=1}^n \left( \inf_{x_{i-1} \leq x \leq x_i} f \right) (x_i - x_{i-1}), \]
e si definisce la \textbf{somma di Riemann superiore} $S''$ come:
\[ S''(\sigma) = \sum_{i=1}^n \left( \sup_{x_{i-1} \leq x \leq x_i} f \right) (x_i - x_{i-1}). \]
\end{definition}
\begin{proposition}
Sia $f : [a, b] \to \RR$ limitata. Allora:
\begin{enumerate}[(i)]
\item $\forall \sigma$ partizione di $[a, b]$, $S'(\sigma) \leq S''(\sigma)$,
\item $\forall \sigma_1$, $\sigma_2$ partizioni di $[a, b]$
con $\sigma_2$ più fine di $\sigma_1$, vale che
$S'(\sigma_1) \leq S'(\sigma_2) \leq S''(\sigma_1) \geq S'(\sigma_2)$.
\item $\forall \sigma_1$, $\sigma_2$ partizioni di $[a, b]$,
$S'(\sigma_1) \leq S''(\sigma_2)$.
\end{enumerate}
\end{proposition}
\begin{proof}
\begin{enumerate}[(i)]
\item ovvio.
\item Sia $\sigma_1 = \{ x_0, \ldots, x_n \}$ e sia
$\sigma_2 = \sigma_1 \cup \{ \xi \}$. Aggiungi un elemento
e la disuguaglianza regge. Fallo aggiungendo ogni elemento.
\item Usa l'unione che è più fine.
\end{enumerate}
\end{proof}
\begin{definition} [integrale di Riemann inferiore e superiore]
Si definisce l'\textbf{integrale di Riemann inferiore} di $f$ come:
\[ I_- = \sup \{ S'(\sigma) \mid \sigma \text{ partizione di } [a, b] \}, \]
e l'\textbf{integrale di Riemann superiore} di $f$ come:
\[ I_+ = \inf \{ S''(\sigma) \mid \sigma \text{ partizione di } [a, b] \}. \]
\end{definition}
\begin{remark}
Si osserva che $I_+ \geq I_-$.
\end{remark}
\begin{definition} [integrale di Riemann]
Sia $f : [a, b] \to \RR$ limitata. Si dice che
$f$ è \textbf{integrabile secondo Riemann} in $[a, b]$
se $I_+ = I_-$.
\end{definition}
\begin{definition} [uniformemente continua]
Sia $X \subseteq \RR$ e sia $f : X \to \RR$. Si dice
che $f$ è \textbf{uniformemente continua} se $\forall \eps > 0$,
$\exists \delta(\eps) > 0$ tale che $\forall x, \xbar \in X,
\abs{x-\xbar} < \delta \implies \abs{f(x)-f(\xbar)} < \eps$.
\end{definition}
\begin{remark}
Se $f$ è uniformemente continua, chiaramente $f$ è
continua, benché non sia vero il viceversa.
\end{remark}
\begin{example}
Sia $f : [a, +\infty) \to \RR$ tale che $f(x) = \sqrt{x}$. Sia
$x > \xbar$, allora $\sqrt{x} > \sqrt{\xbar}$. Sia
$x = \xbar + h$. Si considera $\sqrt{\xbar + h} - \sqrt{\xbar} < \eps$,
allora $\sqrt{\xbar + h} < \eps + \sqrt{\xbar}$, da cui si
deduce che $\xbar + h < \eps^2 + \xbar + 2 \eps \sqrt{\xbar}$,
ossia $h < \eps^2 + \eps \sqrt{\xbar}$. Preso allora $h < \eps^2$,
si ha che $f$ è uniformemente continua.
\end{example}
\begin{example}
Come prima, ma per $\sin(x)$. Per Lagrange $\exists \tilde x \in (x, \xbar) \mid \frac{\sin(x) - \sin(\xbar)}{x-\xbar}=\cos(\tilde x)$,
da cui $\sin(x) - \sin(\xbar) = \cos(\xbar) (x - \xbar)$, ossia
$\sin(x) - \sin(\xbar) \leq x - \xbar \leq \delta = \eps$.
(In realtà vale per ogni $f$ con $\abs{f'} \leq l$.)
\end{example}
\begin{example}
Dimostra che non sono unif. continue: $e^x$ (con $\log(n+1)$ e $\log(n)$), $\log(x)$ (con $e^{-n+1}$ e $e^{-n}$),
$\sin(x^2)$ (con $\sqrt(2\pi n + \pi/2)$ e $\sqrt{2\pi n}$).
\end{example}
\begin{theorem}
$f : [a, b] \to \RR$ continua. Allora $f$ è uniformemente continua.
\end{theorem}
\begin{proof}
Per assurdo suppongo che $f$ non sia uniformemente continua.
Allora considero $x_n$ e $\xbar_n$ tale che
$\abs{x_n - \xbar_n} \leq \frac{1}{n}$ ma $\abs{f(x_n) - f(\xbar_n)} > \eps$ $\forall n$. Per Bolzano-Weierstrass, $\exists n_k$ sottosuccessione di tale che $x_{n_k} \to x_0 \in [a, b]$.
Anche $\xbar_{n_k} \to x_0 \in [a, b]$. Poiché $f$ è continua,
$f(x_{n_k}) \to f(x_0)$, $f(\xbar_{n_k}) \to 0$, e quindi che
$\abs{f(x_{n_k}) - f(\xbar_{n_k})} \to 0$, contraddizione perché
$> \eps$.
\end{proof}
\begin{theorem}
$f : [a, b] \to \RR$ continua allora $f$ è integrabile
secondo Riemann.
\end{theorem}
\end{document}

@ -1,97 +0,0 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Analisi matematica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{\today}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Integrali impropri}
\end{center}
\wip
%TODO: definizione area di una figura "ragionevole" (differenza)
%TODO: funzione di Dirichlet non integrabile
%TODO: se D(f) -- discontinuità -- è finito, f limitata è integrabile
%TODO: se per ogni e > 0, esistono intervalli I_1, ..., I_{n(e)} tali che U I_i contiene D(f) e somma |I_i| < e, allora f è integrabile.
%TODO: se per ogni e > 0, esiste una famiglia f di intervalli numerabile tale che U_{f} I_i = D(f) e somma |I_i| < e.
\begin{definition} [integrale improprio semplice]
Si dice che l'integrale $\int_a^b f(x) \, dx$ con $a \in \RR$ è un
\textbf{integrale improprio semplice} in $b$ se
$f$ è definita e continua su $[a, b)$ e $b = \pm\infty$,
$f$ non è definita in $b$ o non è continua in $b$. Si
definisce in modo analogo un integrale improprio semplice se $b \in \RR$. \\
In modo più
generale, si dice che tale integrale è improprio semplice
se $f$ è integrabile in $[a, b']$ $\forall b' < b$, ma non su
$[a, b]$
\end{definition}
\begin{example}\nl
\li L'integrale $\int_0^1 \frac{1}{\sin(x)} \, dx$ è un
integrale improprio semplice dacché $\frac{1}{\sin(x)}$ è
definito in $1$, ma non in $0$, ed è continuo e definito su $(0, 1)$. \\
\li L'integrale $\int_0^\pi \frac{1}{\sin(x)} \, dx$, invece,
non è improprio semplice, dal momento che $\frac{1}{\sin(x)}$ non
è definito né in $0$ né in $\pi$. \\
\li L'integrale $\int_{-1}^1 \frac{1}{x} \, dx$ non è improprio semplice
poiché $\frac{1}{x}$ non è definito in $0$.
\end{example}
\begin{definition}
Il valore di $\int_a^b f(x) \, dx$ è definito come $\lim_{b' \to b^-} \int_a^{b'} f(x) \, dx$, se esiste.
\end{definition}
Vi sono dunque quattro comportamenti possibili dell'integrale improprio
semplice $\int_a^b f(x) \, dx$:
\begin{enumerate}[(a)]
\item esiste ed è finito (ossia, \textbf{converge}),
\item esiste ed è $+\infty$ (ossia, \textbf{diverge a} $+\infty$),
\item esiste ed è $-\infty$ (ossia, \textbf{diverge a} $-\infty$),
\item non esiste.
\end{enumerate}
\begin{remark} Sia $f : [a, b) \to \RR$ continua con primitiva $F : [a, b) \to \RR$. Allora $\int_a^b f(x) \, dx = \lim_{b' \to b^-} [F(b')] - F(a)$.
\end{remark}
\begin{example}\nl
\li $\int_1^{+\infty} \frac{1}{x^\alpha} = \system{+\infty & \se \alpha \leq 1, \\ \frac{1}{a-1} & \altrimenti.}$ \\
\li $\int_0^{1} \frac{1}{x^\alpha} = \system{+\infty & \se \alpha \geq 1, \\ \frac{1}{1-a} & \altrimenti.}$ \\
\li $\int_a^{+\infty} e^{-x} \, dx = e^{-a}$.
\li $\int_0^{+\infty} \sin(x) \, dx$ non esiste.
\end{example}
\begin{note}
Si impiega la notazione $\int_a^b f(x) \, dx \approx \int_c^d g(x) \, dx$ per indicare che i due integrali hanno lo stesso comportamento.
\end{note}
\begin{remark}\nl
\li Il comportamento di $\int_a^b f(x) \, dx$, se $a \in \RR$, non dipende
dalla scelta di $a$. \\
\li Sia $f: [a, +\infty) \to \RR$ con limite $L \neq 0 \in \RRbar$ a $+\infty$.
Allora:
\[ \int_a^{+\infty} f(x) \, dx = \system{+\infty & \se L > 0, \\ -\infty & \altrimenti.} \] \\ %TODO: dimostralo
\li Se $f \geq 0$ in un intorno di $b$, allora $\int_a^b f(x) \, dx$
esiste sempre e vale o $+\infty$ o un numero finito. %TODO: dimostralo
\end{remark}
\end{document}

@ -1,52 +0,0 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Analisi matematica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{28 aprile 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Criterio di confronto per gli integrali}
\end{center}
\wip
Siano $\int_a^b f(x) \, dx$ e $\int_a^b g(x) \, dx$ due integrali
impropri semplici in $b$.
\begin{proposition}
Se $o \leq f \leq g$ in un intorno di $b$, allora:
\begin{enumerate}[(i)]
\item Se $\int_a^b f(x) \, dx = +\infty$, allora
$\int_a^b g(x) \, dx = +\infty$.
\item Se $\int_a^b g(x) \, dx < +\infty$, allora
$\int_a^b f(x) \, dx < +\infty$.
\end{enumerate}
\end{proposition}
\begin{proposition} [confronto asintotico debole]
Se $f$, $g \geq 0$ in un intorno di $b$ e $f(x) = O(g(x))$
per $x \to b^-$, allora:
\begin{enumerate}[(i)]
\item Se $\int_a^b f(x) \, dx = +\infty$, allora
$\int_a^b g(x) \, dx = +\infty$.
\item Se $\int_a^b g(x) \, dx < +\infty$, allora
$\int_a^b f(x) \, dx < +\infty$.
\end{enumerate}
\end{proposition}
\begin{proposition} [confronto asintotico forte]
Se $f$, $g \geq 0$ in un intorno di $b$ e esiste $0 < m < +\infty$ tale
che $f(x) \sim m g(x)$ per $x \to b^-$, allora i due integrali
impropri hanno lo stesso comportamento.
\end{proposition}
\end{document}

@ -10,6 +10,4 @@ corso è stato sin da subito suddiviso in due principali parti: quella di *calcu
dei risultati pratici dell'analisi; e quella di *analysis*, ossia di rifondazione teorica dell'analisi dei risultati pratici dell'analisi; e quella di *analysis*, ossia di rifondazione teorica dell'analisi
moderna, e dunque di rivisitazione in chiave strettamente più formale dei concetti intravisti nella parte di *calculus*. moderna, e dunque di rivisitazione in chiave strettamente più formale dei concetti intravisti nella parte di *calculus*.
Inizialmente gli appunti sono stati presi con [Microsoft OneNote](https://www.onenote.com/). Successivamente sono Inizialmente gli appunti sono stati presi con [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it). Successivamente ho finito col prenderli con in LaTeX con [TeXstudio](https://www.texstudio.org/).
passato a [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it),
e poi a prenderli in LaTeX con [TeXstudio](https://www.texstudio.org/).

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- [Appunti di Diego Monaco 📓](https://github.com/diego-unipi/Appunti-Aritmetica) - [Appunti di Diego Monaco 📓](https://github.com/diego-unipi/Appunti-Aritmetica)
Tutti i PDF sotto la cartella omonima sono il risultato degli appunti presi in presenza durante le lezioni dei proff. Gaiffi Tutti i PDF sotto la cartella omonima sono il risultato degli appunti presi in presenza durante le lezioni dei proff. Gaiffi
e D'Adderio, di cui sopra il programma. Seppur manchi una parte preliminare (circa il primo mese di lezioni), le lezioni e D'Adderio, di cui sopra il programma. Seppur manchi una parte preliminare (la quasi totalità di teoria dei gruppi), il resto delle lezioni
sono quasi del tutto coperte. è quasi del tutto coperto.
La cartella dell'*Algebrario* contiene un prototipo di dispense che intendo scrivere sul corso di Aritmetica del primo anno. Al momento La cartella dell'*Algebrario* contiene un prototipo di dispense che intendo scrivere sul corso di Aritmetica del primo anno. Al momento
il lavoro è in pausa, ma potrebbe (e dovrebbe) riprendere in estate, nonostante la presenza di una buona parte delle nozioni della il lavoro è in pausa, ma potrebbe (e dovrebbe) riprendere in estate, nonostante la presenza di una buona parte delle nozioni della

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\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[physics]{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{21 marzo 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Moto di un corpo in un mezzo viscoso}
\end{center}
\begin{definition}
Si definisce \textit{forza viscosa} una particolare
forza analoga a quella di attrito, dipendente dalla sola velocità in
un corpo omogeneo.
\end{definition}
\begin{remark} Riguardo la forza viscosa si possono
enumerare alcune proprietà. \\
\li Come la forza di attrito, la forza viscosa ha verso
contrario rispetto alla velocità ($\hat{F} = -\hat{v}$).
\li In base alle caratteristiche del mezzo nel quale il
corpo si muove, esiste una certa velocità critica $v_{cr}$ tale
per cui $v < v_{cr} \implies \Vec{F} = -\beta \Vec{v}$, dove
$\beta$ è una costante positiva (\textbf{legge di Stokes}).
\li Per $v > v_{cr}$, la legge di Stokes non è più valida.
\end{remark}
\begin{example}
Un esempio di forza viscosa è la resistenza aerodinamica
al moto del proiettile, spesso trascurata.
\end{example}
\begin{remark}
La costante $\beta$ della legge di Stokes dipende dalla
viscosità del mezzo e dalle dimensioni e dalla forma del
corpo.
\end{remark}
\begin{example} (senza alcuna forza)
Si pongano le condizioni $t_0 = 0$ e $\Vec{v_0} = \Vec{v}(t_0) \neq 0$. Se non agiscono altre forze sul corpo, si starà
allora trattando un moto unidimensionale. Si considera
allora il seguente sistema di equazioni:
\[ \begin{cases} F = ma, \\ F = -\beta v, \end{cases} \]
da cui si ricava che:
\[ ma=-\beta v \implies \dv=-\frac{\beta}{m} v. \]
Si definisce la costante $\tau = \frac{m}{\beta}$,
la cui unità di misura è il secondo.
L'eq.~differenziale si riscrive allora come:
\[ \dv = -\frac{1}{\tau} v. \]
Risolvendo quest'eq.~differenziale, si ottiene allora
dunque che:
\[ v(t) = c e^{-\frac{t}{\tau}}. \]
Poiché $c = v(t_0) = v_0$, si conclude dunque che:
\[ \system{v(t) = v_0 e^{-\frac{t}{\tau}}, \\ a(t) = -\frac{1}{\tau} v(t).} \]
\vskip 0.1in
In particolare, integrando la velocità, si ottiene lo
spostamento:
\[ x(t) = \int_{t_0}^t v(t) dt = x_0 + v_0 \tau (1- e^{-\frac{t}{\tau}}). \]
Quindi, la distanza percorsa all'infinito\footnote{Ossia, con
buona approssimazione, dopo alcuni periodi di $\tau$.} è
data da $x_\infty - x_0 = v_0 \tau$, dove $x_\infty = \lim_{t \to \infty} x(t) = x_0 + v_0 \tau$.
\end{example}
\begin{remark}
Si osserva che la velocità inizia a diventare
trascurabile dopo alcuni periodi di $\tau$.
\end{remark}
\begin{example} (con forza di gravità\footnote{In generale,
con qualsiasi forza costante.}) Si supponga che $\Vec{v_0}$
ed $\Vec{F} = \Vec{F_0}$ siano paralleli, e che dunque il
moto sia ancora completamente unidimensionale.
Si deve ora considerare il seguente sistema di forze:
\[ \system{\Vec{F_v} = -\beta \Vec{v}, \\ \Vec{F} = \Vec{F_0} = m\vec{g},} \]
ossia, passando alle coordinate unidimensionali:
\[ \system{F_v = -\beta v, \\ F = mg.} \]
Da questo sistema si ottiene l'eq.~del sistema:
\vskip 0.1in
\[ F = mg - \beta v \implies m \dv = mg - \beta v \implies \dv = g - \frac{1}{\tau} v, \]
ossia un'eq.~differenziale la cui associata omogenea è
esattamente quella analizzata nello scorso esempio. Allora
la soluzione generale è data dalla somma della soluzione
omogenea a quella particolare $v = \tau g$, detta
\textit{velocità limite} $v_{lim}$:
\[ v(t) = c e^{-\frac{t}{\tau}} + \tau g. \]
Ponendo allora $v(0) = v_0$, si ricava che $v_0 = c - \tau g \implies c = v_0 - \tau g$. Quindi si conclude che:
\[ v(t) = (v_0 - v_{lim}) e^{-\frac{t}{\tau}} + v_{lim}, \]
da cui chiaramente si osserva che $v(t) \tendstot v_{lim}$.
\end{example}
\begin{example} (approssimazione al moto uniformemente accelerato)
Si assumano $t \ll \tau$ e $v_0 \ll v_{lim}$. Allora
$\frac{t}{\tau} \ll 1$. Pertanto si può approssimare
$e^{-\frac{t}{\tau}}$ con $1 - \frac{t}{\tau}$.
In questo modo si ricava che:
\[ v(t) = (v_0 - v_{lim})(1 - \frac{t}{\tau}) + v_{lim} =
v_0 - \frac{v_0}{\tau}t + \frac{v_{lim}}{\tau} t
\overbrace{\approx}^{v_0 \ll v_{lim}} v_0 + \frac{v_{lim}}{\tau} t = v_0 + gt,\]
ossia che il moto, considerate queste assunzioni, è ben approssimato
da un moto uniformemente accelerato.
\end{example}
\begin{center}
\Large \textbf{Lavoro ed energia}
\end{center}
Supponiamo che su un corpo di massa $m$ agisca una sola forza
costante $\vec{F}$ (e quindi che ci si stia riferendo
ad un caso unidimensionale). Supponiamo ancora che
in questa semplificazione il corpo si sia spostato
di una lunghezza $\Delta x$ dal punto $A$ al
punto $B$. In questo caso si chiamerà
lavoro svolto dalla forza $\vec{F}$ sul corpo la quantità
scalare:
\[ L_{AB} = F \Delta x. \]
In generale, dato il vettore spostamento
$\Delta \Vec{r}$, se $\Vec{F}$ non è l'unica forza
che agisce sul corpo, si ricava che il lavoro è il seguente:
\[ L_{AB} = \vec{F} \cdot \Delta \Vec{r}. \]
\begin{remark} Si osservano le seguenti proprietà. \\
\li Se la proiezione di $\vec{F}$ sul vettore spostamento ha
direzione opposta a $\Delta \vec{r}$ (ossia se l'angolo
compreso tra i due vettori è maggiore a $\frac{\pi}{2}$),
il lavoro è negativo.
\li Il lavoro è additivo: $L_{AC} = L_{AB} + L_{BC}$.
\li Il lavoro da $A$ a $B$, se $\Vec{F}$ non è costante,
può essere ricavato come una somma degli infinitesimi lavori
compiuti dalla forza, ossia:
\[ dL_{AB} = \Vec{F}(\Vec{r}) \cdot d\Vec{r}, \]
da cui si ricava la fondamentale identità che coinvolge
un integrale di linea:
\[ L_{AB} = \int_{\gamma(A, B)} \vec{F}(\Vec{r}) \cdot d \vec{r}, \]
dove $\gamma(A, B)$ è la traiettoria percorsa dal corpo
negli estremi $A$ e $B$.
\end{remark}
\end{document}

@ -1,31 +0,0 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[physics]{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{22 marzo 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Derivate parziali e integrali di linea}
\end{center}
\begin{definition}
Data una funzione $f : X \to \RR$ con $X \subseteq \RR^n$ definita nelle variabili $x_1$, $x_2$, ..., $x_n$, si
definisce la \textit{derivata parziale} di $f$ rispetto a $x_i$ come la derivata di $f$ rispetto a $x_i$
mantenendo le altri variabili come costanti, e si indica con la notazione $\frac{\partial f}{\partial x_i}$.
\end{definition}
\begin{example}
Sia $f : \RR^3 \to \RR$ tale che $f(x, y, z) = x^2y + z - xyz$. \\
\li $\frac{\partial f}{\partial x} = 2xy - yz$, \\ \vskip 0.01in
\li $\frac{\partial f}{\partial y} = x^2 - xz$, \\ \vskip 0.015in
\li $\frac{\partial f}{\partial z} = 1-xy$.
\end{example}
\end{document}

@ -1,89 +0,0 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[physics]{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{22 marzo 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Derivate parziali e integrali di linea}
\end{center}
\begin{definition}
Una forza $\vec{F}(\vec{r})$ si dice \textit{conservativa} se
il lavoro effettuato da tale forza tra due punti $A$ e $B$ è lo stesso,
qualsiasi sia la traiettoria che li congiunge, ordinata da $A$ a
$B$.
\end{definition}
\begin{definition}
Data $f : \RR^3 \to \RR$ nelle variabili $x$, $y$ e $z$, si definisce \textit{gradiente} come
il vettore $\vec{\nabla}f = (\frac{\del f}{\del x}, \frac{\del f}{\del y}, \frac{\del f}{\del z})$.
\end{definition}
\begin{remark}
Sia $U(x, y, z)$ l'energia potenziale, e sia $\vec{F}$ conservativa.
Poiché $dL = - dU$, $dL = \vec{F} \cdot d\vec{r} =
F_x dx + F_y dy + F_z dz$ e $dU = \frac{\del U}{\del x} dx +
\frac{\del U}{\del y} dy + \frac{\del U}{\del z} dz$, si
ricava che:
\[ \vec{F} = - \vec{\nabla} U \]
\end{remark}
\begin{definition}
Si definisce \textit{rotore} di un vettore $\vec{F}$ la seguente quantità:
\[\vec{\nabla} \times \vec{F} = \rot \vec{F} = \det \Matrix{\ihat & \jhat & \khat \\ \parx & \pary & \parz \\ \parx F_x & \pary F_y & \parz F_z}.\]
\end{definition}
\begin{remark}
Se la forza è conservativa, per il teorema di Schwarz le
derivate parziali miste in $\grad \times \vec{F}$ commutano, e
quindi $\grad \times \vec{F} = \vec{0}$
\end{remark}
\begin{remark}
In sintesi, sono equivalenti le seguenti affermazioni:
\begin{enumerate}[(i)]
\item la forza $\vec{F}$ è conservativa,
\item $L_{\gamma(A,B)} (\vec{F})$ non dipende da $\gamma$,
ma solo da $A$ e $B$,
\item $\oint_\gamma \vec{F} \cdot d \vec{r} = 0$.
\end{enumerate}
\end{remark}
\begin{remark}
Se $\vec{F} = \vec{a} + \vec{b}$, dove $\vec{a}$ è conservativa,
allora, per il teorema dell'energia cinetica, $L_{\gamma(P_0, P)} =
K_P - K_{P_0}$. Pertanto, grazie all'additività del lavoro,
si può ricavare che:
\[ L_{\gamma(P_0, P)} \vec{F} = L_{\gamma(P_0, P)} \vec{a} + L_{\gamma(P_0, P)} \vec{b}. \]
Poiché $\vec{a}$ è conservativa, $L_{\gamma(P_0, P)} \vec{a} = U_{P_0} - U_P$, e quindi, se $\Delta K = 0$:
\[ \Delta U = L_{\gamma(P_0, P)} \vec{b} \implies U_P = U_{P_0} + L_{\gamma(P_0, P)} \vec{b}. \]
\end{remark}
Supponiamo che $\vec{F} = \sum_{i=1}^N \vec{F_i}$ sia la
somma di sole forze conservative su un corpo di massa $m$.
Allora ad ogni forza $\vec{F_i}$ possiamo associare un'energia
potenziale $U_P^{(i)} - U_{P_0}^{(i)} = - L_{\gamma(P_0, P)} (\vec{F_i})$,
da cui $\Delta U = U_P - U_{P_0} = \sum_{i=1}^N \left[U_P^{(i)} - U_{P_0}^{(i)}\right] = -L_{\gamma(P_0, P)} (\vec{F_i}) = K_{P_0} - K_P = -\Delta K$. \\
Sia $E = K + U$, detta energia meccanica, allora si ricava che $\Delta E = 0$. Infatti, in presenza di forze conservative, $\frac{dE}{dt} = 0$.
Altrimenti $\Delta E = L_{\gamma(P_0, P)} (\vec{b})$.
\begin{example}
Se si è in presenza di un campo uniforme (ossia dove $\vec{F}(\vec{r}) = \vec{f}$, $\forall \vec{r}$), il rotore è nullo, e quindi la
forza è conservativa (e.g.~la forza peso).
\end{example}
\end{document}

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\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[physics]{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{29 e 30 marzo 2023}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Esempi di forze conservative}
\end{center}
Un esempio notevole di forza conservativa è quello della
forza elastica $\vec f = -k \vec r$. Sia infatti $\vec f = (f_x, f_y, f_z)$.
Allora $L_{\gamma(A, B)} = \int_{\gamma(A, B)} \vec f \cdot d\vec r =
\int_{x_A}^{x_B} f_x dx + \int_{y_A}^{y_B} f_y dy + \int_{z_A}^{z_B} f_z dz =
-k (\int_{x_A}^{x_B} x dx + \int_{y_A}^{y_B} y dy + \int_{z_A}^{z_B} z dz) =
-\frac{k}{2} (\norm{B}^2 - \norm{A}^2)$, ossia non dipende dalla traiettoria
$\gamma$. Si ricava allora che $U(x) = \frac{k}{2} x ^2$, nel caso
unidimensionale.
%TODO: recuperare lezione.
\begin{definition} (impulso di una forza)
Si definisce \textbf{impulso di una forza} l'integrale
$\vec I(t_1, t_2) = \int_{t_1}^{t_2} \vec F(t) dt$.
\end{definition}
Sia $\vec F = \sum_{i=1}^N \vec F_i$. Allora $\vec I(t_1, t_2) =
\sum_{i=1}^N \vec I_i(t_1, t_2)$, dove $\vec I_i$ è calcolato su $\vec F_i$.
\begin{theorem} (dell'impulso)
Vale l'identità $\vec I(t_1, t_2) = \vec P(t_2) - \vec P(t_1) = \Delta \vec P$.
\end{theorem}
\begin{definition} (momento di un vettore applicato)
Si definisce \textbf{momento di un vettore} $\vec v$ dal polo
$\omega$ sul punto applicato $A$ con vettore $\vec r$ il
vettore perpendicolare ad ambo i vettori $\vec r \times \vec v$.
\end{definition}
Si consideri $\vec{\ell_\omega} = (\vec r - \vec{r_0}) \times \vec p$.
Allora, la sua derivata è $(\vec v . \vec{r_0}) \times \vec p +
(\vec r - \vec{r_0}) \times \vec F$.
\end{document}

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# [Fisica I con laboratorio](https://esami.unipi.it/programma.php?c=53662&aa=2022&cid=9&did=20)
- [Programma del corso 📘](https://esami.unipi.it/programma.php?c=53662&aa=2022&cid=9&did=20)
- [Registro del corso 📑](https://unimap.unipi.it/registri/dettregistriNEW.php?re=7084066::::&ri=8516)
Per quanto riguarda Fisica I, lo studio è ancora attuale, e pertanto questa cartella vedrà continui aggiornamenti. Gli
appunti sono in particolare presi in LaTeX e scritti mediante [TeXstudio](https://www.texstudio.org/).

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- [Registro del corso 📑](https://unimap.unipi.it/registri/dettregistriNEW.php?re=7084718::::&ri=9408) - [Registro del corso 📑](https://unimap.unipi.it/registri/dettregistriNEW.php?re=7084718::::&ri=9408)
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Gli appunti relativi al corso di Fondamenti di programmazione sono stati presi prima con [Microsoft OneNote](https://www.onenote.com/) e successivamente con [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it). Seppur carenti per quanto riguarda la parte relativa al linguaggio C, tali appunti approfondiscono in modo particolare Gli appunti relativi al corso di Fondamenti di programmazione sono stati presi con [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it). Seppur carenti per quanto riguarda la parte relativa al linguaggio C, tali appunti approfondiscono in modo particolare
tutto il programma riguardante la semantica, gli automi a stati finiti (DFA, NFA, ε-NFA) e le grammatiche. il programma riguardante la semantica, gli automi a stati finiti (DFA, NFA, ε-NFA) e le grammatiche.

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Il corso di Geometria 1 non è ancora terminato, e per questo motivo questa cartella vedrà ancora aggiornamenti. Gli appunti non sono stati presi con gli stessi strumenti sin dall'inizio: in particolar modo, Il corso di Geometria 1 non è ancora terminato, e per questo motivo questa cartella vedrà ancora aggiornamenti. Gli appunti non sono stati presi con gli stessi strumenti sin dall'inizio: in particolar modo,
ho alternato prima [Microsoft OneNote](https://www.onenote.com/) a [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it), per poi passare definitivamente a prenderli in LaTeX con [TeXstudio](https://www.texstudio.org/). ho iniziato a prendere appunti con [Microsoft Journal](https://apps.microsoft.com/store/detail/microsoft-journal/9N318R854RHH?hl=it-it&gl=it), per poi passare definitivamente a prenderli in LaTeX con [TeXstudio](https://www.texstudio.org/).
La cartella contiene in particolar modo una *Scheda riassuntiva*, che, come dice il nome, vorrebbe essere un recap di La cartella contiene in particolar modo una *Scheda riassuntiva*, che, come dice il nome, vorrebbe essere un recap di
tutti i risultati principali dell'algebra lineare. tutti i risultati principali dell'algebra lineare.
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