feat(algebra1): aggiunge risultati sul gruppo (Z/nZ)*

main
Gabriel Antonio Videtta 11 months ago
parent 9e8ac5ee0a
commit ff1fedc556

@ -237,6 +237,11 @@
\mcm(m, n)$, da cui la tesi.
\end{proof}
Da questa proposizione si deduce facilmente che esiste un
elemento $g$ in $G$ tale per cui $\ord(g)$ è il minimo
comune multiplo di tutti gli ordini realizzati in $G$. \medskip
Si può adesso dimostrare il seguente fondamentale
teorema per i gruppi abeliani:

@ -6,15 +6,57 @@
\maketitle
\begin{note}
Nel corso del documento con $G$ si indicherà un qualsiasi gruppo.
Nel corso del documento con $G$ si indicherà un qualsiasi gruppo abeliano finito.
\end{note}
\begin{theorem}[di struttura per gruppi abeliani finiti]
In questo documento si dimostra il celebre Teorema di
struttura per gruppi abeliani finiti. In realtà questo
teorema è un caso particolare del Teorema di struttura
per gruppi abeliani finitamente generati (e quindi
potenzialmente infiniti), a sua volta caso particolare
del Teorema di struttura per moduli finitamente generati
su un PID\footnote{
Ho trattato e dimostrato questo teorema in un documento
separato, reperibile su
\url{https://git.phc.dm.unipi.it/g.videtta/scritti/src/branch/main/Geometria/Articoli/3.\%20Il\%20teorema\%20di\%20struttura\%20dei\%20moduli\%20finitamente\%20generati\%20su\%20un\%20PID/main.pdf}
}. Per motivi didattici si riporta la dimostrazione semplificata
per il semplice caso dei gruppi abeliani finiti. \medskip
Il Teorema di struttura trova immediata applicazione nello
studio dei gruppi abeliani finiti e, dato $n \in \NN^+$, permette di classificare tutti i gruppi abeliani di ordine $n$ (a meno
di isomorfismo), come illustra il seguente enunciato:
\begin{theorem}[di struttura per gruppi abeliani finiti,
decomposizione in fattori invarianti]
Sia $G$ un gruppo abeliano finito. Allora esistono unici
$n_1$, \ldots, $n_s \in \NN$ tali per cui:
$n_1$, \ldots, $n_s \in \NN^+ \setminus \{1\}$ tali per cui:
\[ G \cong \ZZmod{n_1} \times \cdots \times \ZZmod{n_s}, \qquad n_s \mid n_{s-1} \mid \cdots \mid n_2 \mid n_1. \]
Tale fattorizzazione di $G$ viene detta
\textbf{decomposizione in fattori invarianti}, dove
i fattori invarianti sono i vari $n_i$.
\end{theorem}
Equivalentemente si poteva enunciare il Teorema di struttura
utilizzando la \textit{decomposizione in fattori elementari}
mediante l'applicazione reiterata del Teorema cinese del
resto, come illustra il:
\begin{theorem}[di struttura per gruppi abeliani finiti,
decomposizione primaria]
Sia $G$ un gruppo abeliano finito. Allora esistono unici
$p_1$, \ldots, $p_s$ numeri primi e unici $m_{i,1} \geq \cdots \geq m_{i,t_i}$ per ogni $1 \leq i \leq s$ tali per cui:
\[ G \cong \ZZpmod{p_1^{m_{1,1}}} \times \cdots \times \ZZpmod{p_1^{m_{1,t_1}}} \times \ZZpmod{p_2^{m_{2,1}}} \times \cdots \times \ZZpmod{p_s^{m_{s,t_s}}}. \]
Tale fattorizzazione di $G$ viene detta
\textbf{decomposizione primaria} (o in fattori
elementari), dove i fattori elementari sono i vari $p_i^{m_{i,j}}$.
\end{theorem}
Prima di dimostrare il Teorema di struttura, si definisce
il concetto di $p$-componente relativa a un numero $p$
primo.
\begin{definition}[$p$-componente]
Si definisce \textbf{$p$-componente} $G(p)$ (o $p$-torsione)
di $G$ il sottogruppo di $G$ tale per cui:
@ -22,24 +64,52 @@
\end{definition}
\begin{remark}
Si dimostra facilmente che $G(p)$ è un sottogruppo. Chiaramente
$G(p) \subseteq G$; inoltre $e$ chiaramente appartiene
a $G(p)$. Se poi $x$, $y \in G(p)$, allora
Si osserva facilmente che $G(p)$ è effettivamente
un sottogruppo. Infatti vale chiaramente che
$G(p) \subseteq G$; inoltre $e$ appartiene
a $G(p)$. Dati allora $x$, $y \in G(p)$, allora
$\ord(xy) \mid \mcm(\ord(x), \ord(y))$, e quindi
$\ord(xy) = p^k$ per qualche $k$. Pertanto anche
$xy \in G(p)$. Dal momento che $G(p)$ è finito,
questo dimostra che $G(p)$ è un sottogruppo.
la chiusura sull'operazione di gruppo implica anche
l'esistenza dell'inverso, e dunque
$G(p)$ è un sottogruppo di $G$.
\end{remark}
\begin{remark}
Si osserva che $G(p)$ ha ordine $p^n$, dove
$p^n \exactdiv n = \abs{G}$ e che se $H \leq G$
è un sottogruppo di ordine $p^i$, $H$ è chiaramente
un sottogruppo di $G(p)$. Pertanto, si può definire
equivalentemente $G(p)$ come il $p$-sottogruppo\footnote{
Chiaramente $G(p)$ è un $p$-sottogruppo. Infatti,
se $q$ fosse un primo diverso da $p$ che divide
$\abs{G(p)}$, per il Teorema di Cauchy esisterebbe
un elemento di ordine $q$ in $G(p)$, $\Lightning$.
} massimo
per inclusione di $G$.
\end{remark}
\begin{remark}
$G(p)$ è un sottogruppo caratteristico di $G$. Infatti
La $p$-componente $G(p)$ è anche un sottogruppo caratteristico di $G$. Infatti
$\varphi \in \Aut(G)$ lascia invariato l'ordine di
un elemento di $G(p)$, e quindi $\varphi(G(p)) = G(p)$.
Alternativamente si può utilizzare l'osservazione
precedente e notare che $G(p)$ è l'unico sottogruppo
del suo ordine\footnote{
In ogni caso $G$ è abeliano e quindi, poiché
tutti i $p$-Sylow sono coniugati, $G(p)$ è l'unico $p$-Sylow di $G$, e dunque
è caratteristico perché unico del suo ordine.
Più elementarmente, ogni $p$-sottogruppo di $G$
è contenuto in $G(p)$, e quindi è l'unico del suo
ordine.
}.
\end{remark}
\begin{remark}
La dimostrazione del teorema di struttura segue
il seguente schema:
\begin{scheme}
La dimostrazione del Teorema di struttura si fonda su
due teoremi che verranno dimostrati nel seguito e che
vengono ora enunciati:
\begin{itemize}
\item Se $G$ è abeliano con $\abs{G} = p_1^{e_1} \cdots p_r^{e_r}$, allora $G \cong G(p_1) \times \cdots \times G(p_r)$, ossia $G$ è isomorfo al prodotto diretto tra
@ -52,7 +122,7 @@
$G \cong \ZZmod{p_1^{r_1}} \times \cdots
\times \ZZmod{p_1^{r_s}}$.
\end{itemize}
\end{remark}
\end{scheme}
\begin{proof}[Dimostrazione a priori]
Per il primo teorema, $G$ si può decomporre nelle sue
@ -73,16 +143,28 @@
Applicando allora il Teorema cinese del resto si ottiene
l'esistenza della fattorizzazione secondo il Teorema
di struttura per gruppi abeliani finiti.
L'unicità segue dal primo teorema riapplicando il Teorema
cinese del resto al contrario. %TODO: estendi
di struttura per gruppi abeliani finiti. L'unicità segue
riapplicando prima il primo teorema e poi il
secondo teorema.
\end{proof}
%TODO: esempio su Z_26 x Z_169 x Z_8 x Z_12
\begin{example}[$\ZZmod{26} \times \ZZmod{169} \times \ZZmod{12}$]
Si scrive il gruppo $G = \ZZmod{26} \times \ZZmod{169} \times \ZZmod{12}$ seguendo le regole del Teorema di struttura.
Poiché $26 = 2 \cdot 13$, $169 = 13^2$ e $12 = 2^2 \cdot 3$,
applicando il Teorema cinese del resto si può scrivere $G$
come:
\[ G \cong (\ZZmod{2} \times \ZZmod{13}) \times (\ZZmod{13^2}) \times (\ZZmod{2^2} \times \ZZmod{3}). \]
Facendo commutare i fattori come nella dimostrazione
del Teorema di struttura otteniamo che:
\[ G \cong (\ZZmod{2^2} \times \ZZmod{13^2} \times \ZZmod{3}) \times (\ZZmod{2} \times \ZZmod{13}), \]
e quindi vale la seguente decomposizione in fattori
invarianti per $G$:
\[ G \cong \ZZmod{2028} \times \ZZmod{26}, \]
dove si osserva che $26 \mid 2028$.
\end{example}
Si dimostrano i due teoremi:
Si dimostrano adesso i due teoremi impiegati nella dimostrazione
del Teorema di struttura:
\begin{theorem}
Se $G$ è abeliano con $\abs{G} = p_1^{e_1} \cdots p_r^{e_r}$, allora $G \cong G(p_1) \times \cdots \times G(p_r)$, ossia $G$ è isomorfo al prodotto diretto tra
@ -92,14 +174,7 @@
\end{theorem}
\begin{proof}
Si dimostra per induzione sul numero $s$ di primi distinti
nella fattorizzazione di $\abs{G}$. Se $s=1$,
$G$ coincide con l'unica sua $p$-componente. Sia
ora $s \geq 2$. Se $\abs{G} = m m'$ con $m'>1$ e
$\MCD(m, m') = 1$. Mostro che $G \cong mG \times m'G$. \medskip
%TODO: continuare con Bezout
%TODO
\end{proof}
\begin{theorem}
@ -109,4 +184,182 @@
$G \cong \ZZmod{p_1^{r_1}} \times \cdots
\times \ZZmod{p_1^{r_s}}$.
\end{theorem}
\begin{proof}
%TODO
\end{proof}
I gruppi moltiplicativi $\ZZmulmod{p^k}$ e $\ZZmulmod{2p^k}$,
con $p$ numero primo, sono completamente classificati e
sono note le loro decomposizioni in fattori invarianti,
come mostra il fondamentale:
\begin{theorem}
Sia $p$ un numero primo dispari e $k \in \NN^+$. Allora,
$\ZZmulmod{p^k}$ e $\ZZmulmod{2p^k}$ sono gruppi
ciclici. Per $k > 2$, vale inoltre che
$\ZZmulmod{2^k} \cong \ZZmod{2} \times \ZZmod{2^{k-2}}$,
mentre $\ZZmulmod{2} \cong \{e\}$ e $\ZZmulmod{4} \cong
\ZZmod{2}$. \medskip
In particolare per $n \geq 1$, $\ZZmulmod{n}$ è ciclico se e solo se
$n$ è $1$, $2$, $p^k$ o $2p^k$ con $p$ primo dispari.
\end{theorem}
\begin{proof}
Chiaramente $\ZZmulmod{2} \cong \{e\}$ e
$\ZZmulmod{4} \cong \ZZmod{2}$ dacché hanno uno
ordine $1$ e l'altro ordine $2$. \medskip
Sia ora $p$ un numero primo dispari. Allora l'ordine di
$G = \ZZmulmod{p^k}$ è $\varphi(p^k) = p^k - p^{k-1} =
p^{k-1}(p-1)$. È dunque sufficiente trovare in
$\ZZmulmod{p^k}$ un elemento $x$ di ordine
$p^{k-1}$ e uno $y$ di ordine $p-1$ per concludere
che $\ZZmulmod{p^k}$ è ciclico. Infatti $\MCD(p^{k-1}, p-1) = 1$ e $x$ e $y$ commutano, dunque, in tal caso, si avrebbe
che $\ord(xy) = \abs{G}$. \medskip
Si mostra che $1+p$ ha ordine esattamente $p^{k-1}$ in
$\ZZmulmod{p^k}$ mostrando per induzione che
\[ (1+p)^{p^{i-2}} \equiv 1 + p^{i-1} \pod{p^i}, \]
per $i \geq 2$. Per $i = 2$, la tesi è banale. Si
assuma allora l'ipotesi induttiva. \medskip
Per l'ipotesi induttiva vale allora che
$(1+p)^{p^{i-3}} = 1 + p^{i-2} + \alpha p^{i-1}$ per qualche
$\alpha \in \ZZ$, e quindi:
\[ (1+p)^{p^{i-2}} \equiv ((1+p)^{p^{i-3}})^p \equiv
(1 + p^{i-2}(1 + \alpha p))^p \pod{p^i}. \]
Applicando allora il Teorema del binomio di Newton,
vale che:
\[ (1+p)^{p^{i-2}} \equiv 1 + p^{i-1}(1+\alpha p) + \sum_{j=2}^{p} \binom{p}{j} p^{j(i-2)}(1 + \alpha p)^j \pod{p^i}. \]
Si osserva che $\binom{p}{j}$ è sempre divisibile per $p$
con $2 \leq j \leq p$, e dunque ogni termine della
somma è divisibile per $p^i$. Infatti $j(i-2)+1 \geq i$
per $j \geq \lfloor 1 + \frac{1}{i-2} \rfloor = 1$. Allora
si conclude che:
\[ (1+p)^{p^{i-2}} \equiv 1 + p^{i-1}(1+\alpha p) \equiv 1 + p^{i-1} \pod{p^i}, \]
completando l'induzione. \medskip
Allora vale che $(1+p)^{p^{k-1}} \equiv 1 + p^k \pod{p^{k+1}}$,
e quindi $(1+p)^{p^{k-1}} \equiv 1 \pod{p^k}$. Pertanto
l'ordine di $(1+p)$ è della forma $p^i$ con $i \leq k-1$.
Si mostra che $\ord(1+p) \nmid p^{k-2}$. Infatti vale
che:
\[ (1+p)^{p^{k-2}} \equiv 1 + p^{k-1} \not\equiv 1 \pod{p^k}. \]
Si conclude dunque che $\ord(1+p) = p^{k-1}$. \bigskip
Si consideri ora l'omomorfismo $\pi : \ZZmod{p^k} \to \ZZmod{p}$ tale per cui $[x]_{p^k} \xmapsto{\pi} [x]_p$.
Si verifica facilmente che tale mappa è ben definita,
infatti $a \equiv b \pod{p^k} \implies a \equiv b \pod{p}$. \medskip
Sia $\pi^*$ la restrizione di $\pi$ a $\ZZmod{p^k} \to
\ZZmod{p}$. Si osserva che tale restrizione è ben definita dacché
$\MCD(p^k, a) = 1 \iff \MCD(p, a) = 1$. Allora anche
$\pi^*$ è un omomorfismo e, come $\pi$, è surgettivo.
Poiché $\ZZmulmod{p}$ è ciclico in quanto gruppo moltiplicativo finito del campo $\ZZmulmod{p}$, allora,
dacché $\abs{\ZZmulmod{p}} = \varphi(p) = p-1$,
esiste $x \in \ZZmulmod{p}$ tale per cui $\ord(x) = p-1$.
\medskip
Dal momento che $\pi^*$ è surgettivo, esiste $y \in \ZZmulmod{p^k}$ tale per cui $p-1 = \ord(x) \mid \ord(y)$.
Allora esiste $z \in \gen{y}$ tale per cui $\ord(z) = p-1$.
Pertanto $(1+p)z$ ha ordine $p^{k-1}(p-1)$, e dunque
$\ZZmulmod{p^k}$ è ciclico. \medskip
Dacché $p$ è dispari, vale che
$\ZZmulmod{2p^k} \cong \ZZmulmod{2} \times
\ZZmulmod{p^k} \cong \ZZmulmod{p^k}$, e quindi
anche $\ZZmulmod{2p^k}$ è ciclico. \medskip
Sia ora $k > 2$. Chiaramente $[5]_{2^n} \in
\ZZmulmod{2^k}$ dal momento che $\MCD(5, 2^k) = 1$.
Si mostra che $\ord([5]_{2^n})$ ha ordine
$2^{n-2}$ in $\ZZmulmod{2^k}$. Analogamente a prima
si dimostra per induzione che per $n \geq 3$:
\[ (1 + 4)^{2^{n-3}} \equiv 1 + 2^{n-1} \pod{2^n}. \]
Chiaramente per $n=3$, $(1 + 4) \equiv 1 + 4 \pod{8}$.
Si assuma ora l'ipotesi induttiva. Allora
$(1+4)^{2^{n-4}} = 1 + 2^{n-2} + \alpha 2^{n-1}$ per qualche
$\alpha \in \ZZ$. Vale dunque che:
\[ (1 + 4)^{2^{n-3}} \equiv (1 + 2^{n-2} + \alpha 2^{n-1})^2
\pod{2^n}, \]
e quindi:
\[ (1 + 4)^{2^{n-3}} \equiv 1 + 2^{2(n-2)} + \alpha^2 2^{2(n-1)} + 2^{n-1} + \alpha 2^n + \alpha 2^{2n-3} \pod{2^n}. \]
Pertanto vale che $(1 + 4)^{2^{n-3}} \equiv 1 + 2^{n-1} \pod{2^n}$, concludendo l'induzione. \medskip
Allora $(1 + 4)^{2^{k-2}} \equiv 1 + 2^k \pod{2^{k+1}}$,
e quindi $(1 + 4)^{2^{k-2}} \equiv 1 \pod{2^k}$. Pertanto
$\ord([5]_{2^k}) = 2^i$ con $i \leq k-2$. Tuttavia
$(1 + 4)^{2^{k-3}} \equiv 1 + 2^{k-1} \pod{2^k}$, e quindi
$\ord([5]_{2^k})$ vale esattamente $2^{k-2}$. \medskip
Per il Teorema di struttura, $\ZZmulmod{2^k}$ può
dunque essere isomorfo solo a $\ZZmod{2} \times
\ZZmod{2^{k-2}}$ o a $\ZZmod{2^{k-1}}$. È dunque
sufficiente mostrare che $\ZZmulmod{2^k}$ non può
essere ciclico. Si considerino i due sottogruppi
$H_1 = \gen{5^{2^{k-3}}}$ e $H_2 = \gen{-5^{2^{k-3}}}$.
Entrambi i sottogruppi sono di ordine $2$ e sono
distinti. Infatti, $5^{2^{k-3}} \equiv -5^{2^{k-3}} \pod{2^k}$
implicherebbe $2 \cdot 5^{2^{k-3}} \equiv 0 \pod{2^k}$, e
quindi varrebbe $2^{k-1} \mid 5^{2^{k-3}}$, \Lightning.
Se però $\ZZmulmod{2^k}$ fosse ciclico, esisterebbe un
unico sottogruppo di ordine $2$. Pertanto
$\ZZmulmod{2^k}$ è isomorfo a $\ZZmod{2} \times
\ZZmod{2^{k-2}}$, come desiderato. \bigskip
Si consideri ora $\ZZmulmod{n}$. Se $n$ è $1$, $2$,
$4$, $p^k$ o $2p^k$ con $p$ dispari, $\ZZmulmod{n}$ è
ciclico per quanto dimostrato. \medskip
Si mostra ora per induzione su $n \geq 1$ che $\ZZmulmod{n}$ è ciclico
se e solo se $n$ è $1$, $2$,
$4$, $p^k$ o $2p^k$ con $p$ dispari. Per $(\ZZ \quot \ZZ)^*$,
la tesi è banale.
Sia ora $\ZZmulmod{n}$
ciclico. Allora, se $n$ fosse uguale ad $ab$ con
$\MCD(a, b) = 1$ e $a$, $b > 1$, varrebbe $\ZZmulmod{n} \cong
\ZZmulmod{a} \times \ZZmulmod{b}$. Dal momento che
$\ZZmulmod{a} \cong \ZZmulmod{a} \times \{e\}$,
che a sua volta si identifica come sottogruppo di
$\ZZmulmod{n}$, e quindi ciclico, $\ZZmulmod{a}$ stesso
è ciclico, e analogamente anche $\ZZmulmod{b}$. Pertanto
deve valere $\MCD(\varphi(a), \varphi(b)) = 1$. \medskip
Dal momento che $\varphi(a)$ può essere o $1$ o un
numero pari, così come $\varphi(b)$, si può assumere
senza perdita di generalità che $\varphi(a) = 1$,
e dunque che $a$ sia $1$ o $2$. Poiché $\ZZmulmod{b}$
è ciclico e $b$ è strettamente minore di
$n$, per il passo induttivo $b$ può essere
$1$, $2$, $p^k$ o $2p^k$. Dal momento che $\MCD(a, b) = 1$,
$b$ può essere solo $1$ o $p^k$, e quindi $n = 2$ o
$n = 2 p^k$. \medskip
Se invece $n = ab$ con $\MCD(a, b) = 1$ implica che
uno tra $a$ e $b$ sia $1$, allora $n$ è $1$ o una
potenza di un primo, detto $p^k$. Se $p = 2$,
allora, per $k \geq 3$, $\ZZmulmod{2^k}$
conterrebbe una copia isomorfa di $\ZZmulmod{8} \cong
\ZZmod{2} \times \ZZmod{2}$. In tal caso,
non essendo $\ZZmulmod{8}$ ciclico, nemmeno $\ZZmulmod{2^k}$
è ciclico, e quindi $2^k$ può essere solo $1$, $2$ o
$4$. Si conclude così la dimostrazione del teorema.
\end{proof}
\end{document}

@ -13,9 +13,9 @@
I teoremi di Sylow rappresentano, insieme al teorema di
struttura per gruppi abeliani finiti, lo strumento più
importante e applicabile dell'algebra elementare. Attraverso
questi teoremi, lo studio e la classificazione dei gruppi
finiti viene enormemente facilitata e ridotta ai suoi
importante e avanzato della teoria dei gruppi elementare.
Attraverso questi teoremi, lo studio e la classificazione dei
gruppi finiti viene enormemente facilitata e ridotta ai suoi
$p$-sottogruppi. \medskip

@ -232,7 +232,12 @@
\newcommand{\Dn}{D_n}
\newcommand{\Sn}{S_n}
\newcommand{\mulgrp}[1]{\left(#1\right)^*}
\newcommand{\ZZmulmod}[1]{\mulgrp{\ZZmod{#1}}}
\newcommand{\bij}{\leftrightarrow}
\newcommand{\ZZpmod}[1]{\ZZ \quot {\left(#1\right)} \ZZ}
\newcommand{\ZZmod}[1]{\ZZ \quot #1 \ZZ}
\newcommand{\cleq}[1]{\overline{#1}}
@ -271,6 +276,7 @@
\newtheorem*{proposition}{Proposizione}
\newtheorem*{summary}{Sommario}
\newtheorem*{theorem}{Teorema}
\newtheorem*{scheme}{Schema della dimostrazione}
\newcommand{\basis}{\mathcal{B}}
\newcommand{\BB}{\mathcal{B}}

Loading…
Cancel
Save