fix(geometria): continua a correggere gli appunti sulle azioni di gruppo

main
parent b3207ce7db
commit f66b8c79d6

@ -0,0 +1,97 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Analisi matematica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{\today}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Integrali impropri}
\end{center}
\wip
%TODO: definizione area di una figura "ragionevole" (differenza)
%TODO: funzione di Dirichlet non integrabile
%TODO: se D(f) -- discontinuità -- è finito, f limitata è integrabile
%TODO: se per ogni e > 0, esistono intervalli I_1, ..., I_{n(e)} tali che U I_i contiene D(f) e somma |I_i| < e, allora f è integrabile.
%TODO: se per ogni e > 0, esiste una famiglia f di intervalli numerabile tale che U_{f} I_i = D(f) e somma |I_i| < e.
\begin{definition} [integrale improprio semplice]
Si dice che l'integrale $\int_a^b f(x) \, dx$ con $a \in \RR$ è un
\textbf{integrale improprio semplice} in $b$ se
$f$ è definita e continua su $[a, b)$ e $b = \pm\infty$,
$f$ non è definita in $b$ o non è continua in $b$. Si
definisce in modo analogo un integrale improprio semplice se $b \in \RR$. \\
In modo più
generale, si dice che tale integrale è improprio semplice
se $f$ è integrabile in $[a, b']$ $\forall b' < b$, ma non su
$[a, b]$
\end{definition}
\begin{example}\nl
\li L'integrale $\int_0^1 \frac{1}{\sin(x)} \, dx$ è un
integrale improprio semplice dacché $\frac{1}{\sin(x)}$ è
definito in $1$, ma non in $0$, ed è continuo e definito su $(0, 1)$. \\
\li L'integrale $\int_0^\pi \frac{1}{\sin(x)} \, dx$, invece,
non è improprio semplice, dal momento che $\frac{1}{\sin(x)}$ non
è definito né in $0$ né in $\pi$. \\
\li L'integrale $\int_{-1}^1 \frac{1}{x} \, dx$ non è improprio semplice
poiché $\frac{1}{x}$ non è definito in $0$.
\end{example}
\begin{definition}
Il valore di $\int_a^b f(x) \, dx$ è definito come $\lim_{b' \to b^-} \int_a^{b'} f(x) \, dx$, se esiste.
\end{definition}
Vi sono dunque quattro comportamenti possibili dell'integrale improprio
semplice $\int_a^b f(x) \, dx$:
\begin{enumerate}[(a)]
\item esiste ed è finito (ossia, \textbf{converge}),
\item esiste ed è $+\infty$ (ossia, \textbf{diverge a} $+\infty$),
\item esiste ed è $-\infty$ (ossia, \textbf{diverge a} $-\infty$),
\item non esiste.
\end{enumerate}
\begin{remark} Sia $f : [a, b) \to \RR$ continua con primitiva $F : [a, b) \to \RR$. Allora $\int_a^b f(x) \, dx = \lim_{b' \to b^-} [F(b')] - F(a)$.
\end{remark}
\begin{example}\nl
\li $\int_1^{+\infty} \frac{1}{x^\alpha} = \system{+\infty & \se \alpha \leq 1, \\ \frac{1}{a-1} & \altrimenti.}$ \\
\li $\int_0^{1} \frac{1}{x^\alpha} = \system{+\infty & \se \alpha \geq 1, \\ \frac{1}{1-a} & \altrimenti.}$ \\
\li $\int_a^{+\infty} e^{-x} \, dx = e^{-a}$.
\li $\int_0^{+\infty} \sin(x) \, dx$ non esiste.
\end{example}
\begin{note}
Si impiega la notazione $\int_a^b f(x) \, dx \approx \int_c^d g(x) \, dx$ per indicare che i due integrali hanno lo stesso comportamento.
\end{note}
\begin{remark}\nl
\li Il comportamento di $\int_a^b f(x) \, dx$, se $a \in \RR$, non dipende
dalla scelta di $a$. \\
\li Sia $f: [a, +\infty) \to \RR$ con limite $L \neq 0 \in \RRbar$ a $+\infty$.
Allora:
\[ \int_a^{+\infty} f(x) \, dx = \system{+\infty & \se L > 0, \\ -\infty & \altrimenti.} \] \\ %TODO: dimostralo
\li Se $f \geq 0$ in un intorno di $b$, allora $\int_a^b f(x) \, dx$
esiste sempre e vale o $+\infty$ o un numero finito. %TODO: dimostralo
\end{remark}
\end{document}

@ -76,7 +76,7 @@
\begin{definition} [orbita di $x$] \begin{definition} [orbita di $x$]
Sia $\sim_G$ la relazione d'equivalenza tale che $x \sim_G y \defiff \exists g \in G \mid g \cdot x = y$. Sia $\sim_G$ la relazione d'equivalenza tale che $x \sim_G y \defiff \exists g \in G \mid g \cdot x = y$.
Allora le classi di equivalenza si dicono \textbf{orbite}, ed in particolare si indica l'orbita a cui Allora le classi di equivalenza si dicono \textbf{orbite}, ed in particolare si indica l'orbita a cui
appartiene un dato $x \in X$ come $\Orb(x) = O_x$, ed è detta \textit{orbita di} $x$. appartiene un dato $x \in X$ come $\Orb_G(x) = O_x$ (o come $\Orb(x)$, quando $G$ è noto), ed è detta \textit{orbita di} $x$.
\end{definition} \end{definition}
\begin{example} Si possono individuare facilmente alcune orbite per alcune azioni classiche. \begin{example} Si possono individuare facilmente alcune orbite per alcune azioni classiche.
@ -97,56 +97,76 @@
\begin{definition} [stabilizzatore di $x$] \begin{definition} [stabilizzatore di $x$]
Lo \textbf{stabilizzatore} di un punto $x \in X$ è l'insieme degli elementi di $G$ che Lo \textbf{stabilizzatore} di un punto $x \in X$ è l'insieme degli elementi di $G$ che
agiscono su $x$ lasciandolo invariato, ossia lo stabilizzatore $\Stab_G(X)$ è il sottogruppo agiscono su $x$ lasciandolo invariato, ossia lo stabilizzatore $\Stab_G(x)$ (scritto semplicemente come $\Stab(x)$ se $G$ è noto) è il sottogruppo
di $G$ tale che: di $G$ tale che:
\[ \Stab_G(X) = \{g \in G \mid g \cdot x = x \}. \] \[ \Stab_G(X) = \{g \in G \mid g \cdot x = x \}. \]
\end{definition} \end{definition}
\begin{example} \begin{example}
Sia $H \subseteq G$ e sia $X = G/H$. $X$ è un $G$-insieme Sia $H \subseteq G$ un sottogruppo di $G$ e sia $X = G/H$. Allora $X$ è un $G$-insieme tramite l'azione $g' \cdot (gH) = g'gH$. In particolare
tramite l'azione $g'.(gH) = g'gH$. Vale in particolare vale che $\Stab(gH) = gH$, e quindi che $\Stab(eH) = H$.
che $\Stab_G(eH) = H$.
\end{example} \end{example}
\begin{proposition} \begin{theorem} [di orbita-stabilizzatore]
Sia $X$ un $G$-insieme. Sia $x \in X$. $H = \Stab_G(x)$ e sia Sia $X$ un $G$-insieme e sia $x \in X$. Allora esiste un'applicazione
$O_x$ l'orbita di $x$. Allora esiste un'applicazione bigettiva bigettiva da $G/\Stab(x)$ a $\Orb(x)$.
naturale $G/H \to O_x$. \end{theorem}
\end{proposition}
\begin{proof} \begin{proof}
Sia $\varphi$ tale che $\varphi(gH) = g.x$. Si mostra che Sia $\tau$ l'applicazione da $G/\Stab(x)$ a $\Orb(x)$ tale
$\varphi$ è ben definita: $g' = gh$, $\varphi(g'H) = (gh).x = che $\tau(g\Stab(x)) = g \cdot x$. Si dimostra innanzitutto che $\tau$ è
g.(h.x) = g.x$. Chiaramente $\varphi$ è anche surgettiva. ben definita. Sia infatti $g' = g s \in G$, con $g \in G$ e $s \in \Stab(x)$, allora $\tau(g' \Stab(x)) = g' \cdot x = g \cdot (s \cdot x) = g \cdot x = \tau(g \Stab(x))$, per cui $\tau$ è ben definita. \\
Inoltre, $g.x = g'.x \implies x = (g\inv g').x \implies g\inv g' = h \in H \implies gH = g'H$, e pertanto $\varphi$ è iniettiva.
Allora $\varphi$ è bigettiva. Chiaramente $\tau$ è surgettiva: sia infatti $y \in \Orb(x)$, allora
$\exists g \in G \mid g \cdot x = y \implies \tau(g \Stab(x)) = g \cdot x = y$. Siano ora $g$, $g' \in G$ tali che $\tau(g \Stab(x)) = \tau(g' \Stab(x))$, allora $g \cdot x = g' \cdot x \implies (g' g\inv) \cdot x = x \implies g' g\inv \in \Stab(x)$. Pertanto $g \Stab(x) = g' \Stab(x)$, e $\tau$ è allora iniettiva, da cui la tesi.
\end{proof} \end{proof}
\begin{remark} Come conseguenza del teorema di orbita-stabilizzatore,
si osserva che $\abs{G/\Stab(x)} = \abs{\Orb(x)}$, se $\Orb(x)$ è
finito, e quindi si conclude, per il teorema di Lagrange, che
$\abs{G} = \abs{\Stab(x)} \abs{\Orb(x)}$.
\end{remark}
\begin{definition} \begin{definition}
Si dice che $G$ opera \textit{liberamente} su $X$ se Si dice che $G$ \textbf{opera liberamente} su $X$ se
$\forall x \in X$, l'applicazione $G \to O_x$ tale che $\forall x \in X$, l'applicazione da $G$ in $\Orb(x)$ tale che
$g \mapsto g.x$, ossia se $\Stab_G(x) = \{e\}$: $g \mapsto g \cdot x$ è iniettiva, ossia se $\Stab(x) = \{e\}$.
\end{definition} \end{definition}
\begin{definition} \begin{definition}
$G$ opera \textit{transitivamente} su $X$ se $x \sim_G y$ $\forall x$, $y \in X$, cioè se c'è un'unica orbita, che coincide con $X$. In Si dice che $G$ \textbf{opera transitivamente} su $X$ se $x \sim_G y$ $\forall x$, $y \in X$, cioè se c'è un'unica orbita, che coincide con $X$. In
tal caso si dice che $X$ è \textbf{omogeneo} per l'azione di $G$. tal caso si dice che $X$ è \textbf{omogeneo} per l'azione di $G$.
\end{definition} \end{definition}
\begin{example} \begin{example} Si possono fare alcuni esempi classici di insiemi $X$
omogenei per la propria azione.
\begin{enumerate}[(i)] \begin{enumerate}[(i)]
\item $O_n$ opera su $S^{n-1} \subseteq \RR^n$ transitivamente. \item $O_n$ opera sulla sfera $n$-dimensione di $\RR^n$ transitivamente. In particolare, si può trovare un'analogia per lo stabilizzatore di una coordinata di un vettore $\v$ di $\RR^n$.
%TODO: aggiunge che lo stabilizzatore è isomorfo alle ortogonali Per esempio, se si vuole fissare il vettore $\e n$,
%TODO: di dimensioni n-1 $\forall O \in \Stab(\e n)$ deve valere che $O \e n = \e n$,
ossia l'ultima colonna di $O$ deve essere esattamente
$\e n$. Dal momento però che $O$ è ortogonale, le sue
colonne devono formare una base ortonormale di $\RR^n$,
e quindi tutta l'ultima riga di $O$, eccetto per il suo
ultimo elemento, deve essere nulla. Allora $O$ deve
essere della seguente forma:
\[ O = \Matrix{A & \rvline & 0 \\ \hline 0 & \rvline & 1}, \]
\vskip 0.05in
dove $A \in M(n-1, \RR)$. Affinché allora $O$ sia ortogonale,
anche $A$ deve esserlo. Pertanto vi è una bigezione tra
$\Stab(\e n)$ e $O_{n-1}$.
\item $\Gr_k(\RR^n) = \{ W \subseteq \RR^n \mid \dim W = k \}$ (Grassmanniana). $O_n$ opera transitivamente su $\Gr_K(\RR^n)$. \item Sia $\Gr_k(\RR^n) = \{ W \subseteq \RR^n \mid \dim W = k \}$, detto la Grassmanniana di $\RR^n$ di ordine $k$. $O_n$ opera transitivamente su $\Gr_K(\RR^n)$.
\end{enumerate} \end{enumerate}
\end{example} \end{example}
\begin{definition} \begin{definition}
$G$ opera in maniera \textit{semplicemente transitiva} su $X$ Si dice che $G$ \textbf{opera in maniera semplicemente transitiva} su $X$
se $\exists x \in X$ tale che $g \mapsto g.x$ è una bigezione, se $\exists x \in X$ tale che l'applicazione da $G$ in $X$ $g \mapsto g \cdot x$ è una bigezione,
ossia se $G$ opera transitivamente e liberamente. ossia se $G$ opera transitivamente e liberamente.
\end{definition} \end{definition}

Loading…
Cancel
Save