feat: aggiunge gli appunti del 29/03/2023

main
parent 5cadf2844b
commit 02dce8ebd1

Binary file not shown.

@ -0,0 +1,45 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[physics]{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Fisica 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{\today}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Esempi di forze conservative}
\end{center}
Un esempio notevole di forza conservativa è quello della
forza elastica $\vec f = -k \vec r$. Sia infatti $\vec f = (f_x, f_y, f_z)$.
Allora $L_{\gamma(A, B)} = \int_{\gamma(A, B)} \vec f \cdot d\vec r =
\int_{x_A}^{x_B} f_x dx + \int_{y_A}^{y_B} f_y dy + \int_{z_A}^{z_B} f_z dz =
-k (\int_{x_A}^{x_B} x dx + \int_{y_A}^{y_B} y dy + \int_{z_A}^{z_B} z dz) =
-\frac{k}{2} (\norm{B}^2 - \norm{A}^2)$, ossia non dipende dalla traiettoria
$\gamma$. Si ricava allora che $U(x) = \frac{k}{2} x ^2$, nel caso
unidimensionale.
%TODO: recuperare lezione.
\begin{definition} (impulso di una forza)
Si definisce \textbf{impulso di una forza} l'integrale
$\vec I(t_1, t_2) = \int_{t_1}^{t_2} \vec F(t) dt$.
\end{definition}
Sia $\vec F = \sum_{i=1}^N \vec F_i$. Allora $\vec I(t_1, t_2) =
\sum_{i=1}^N \vec I_i(t_1, t_2)$, dove $\vec I_i$ è calcolato su $\vec F_i$.
\begin{theorem} (dell'impulso)
Vale l'identità $\vec I(t_1, t_2) = \vec P(t_2) - \vec P(t_1) = \Delta \vec P$.
\end{theorem}
\begin{definition} (momento di un vettore applicato)
Si definisce \textbf{momento di un vettore} $\vec v$ dal polo
$\omega$ sul punto applicato $A$ con vettore $\vec r$ il
vettore perpendicolare ad ambo i vettori $\vec r \times \vec v$.
\end{definition}
\end{document}

@ -4,7 +4,7 @@
\title{\textbf{Note del corso di Geometria 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{27 marzo 2023}
\date{27 e 28 marzo 2023}
\begin{document}
@ -82,5 +82,84 @@
è nulla, e quindi il prodotto scalare è nullo per la proposizione precedente.
\end{proof}
%TODO: aggiungere teorema di Sylvester complesso e reale.
\begin{theorem} (di Sylvester, caso complesso)
Sia $\KK$ un campo i cui elementi sono tutti quadrati di un
altro elemento del campo (e.g.~$\CC$). Allora esiste una base
ortogonale $\basis$ tale per cui:
\[ M_\basis(\varphi) = \Matrix{I_r & \rvline & 0 \\ \hline 0 & \rvline & 0\,}. \]
\end{theorem}
\begin{proof}
Per il teorema di Lagrange, esiste una base ortogonale $\basis'$ di $V$.
Si riordini la base in modo tale che la forma quadratica valutata nei primi elementi sia sempre diversa da zero. Allora, poiché ogni
elemento di $\KK$ è per ipotesi quadrato di un altro elemento
di $\KK$, si sostituisca $\basis'$ con una base $\basis$ tale per
cui, se $q(\vv i) = 0$, $\vv i \mapsto \vv i$, e altrimenti
$\vv i \mapsto \frac{\vv i}{\sqrt{q(\vv i)}}$. Allora $\basis'$
è una base tale per cui la matrice associata del prodotto scalare
in tale base è proprio come desiderata nella tesi, dove $r$ è
il numero di elementi tali per cui la forma quadratica valutata
in essi sia diversa da zero.
\end{proof}
\begin{remark}
Si possono effettuare alcune considerazioni sul teorema di Sylvester
complesso. \\
\li Si può immediatamente concludere che il rango è un invariante
completo per la congruenza in un campo in cui tutti gli elementi
sono quadrati, ossia che $A \cong B \iff \rg(A) = \rg(B)$: infatti
ogni matrice simmetrica rappresenta una prodotto scalare, ed è
pertanto congruente ad una matrice della forma desiderata
nell'enunciato del teorema di Sylvester complesso. Poiché il rango
è un invariante della congruenza, si ricava che $r$ nella forma
della matrice di Sylvester, rappresentando il rango, è anche
il rango di ogni sua matrice congruente. In particolare, se due
matrici simmetriche hanno stesso rango, allora sono congruenti
alla stessa matrice di Sylvester, e quindi, essendo la congruenza
una relazione di congruenza, sono congruenti a loro volta. \\
\li Due matrici simmetriche con stesso rango, allora, non solo
sono SD-equivalenti, ma sono anche congruenti.
\li Ogni base ortogonale deve quindi avere lo stesso numero
di elementi nulli.
\end{remark}
\begin{theorem} (di Sylvester, caso reale) Sia $\KK$ un campo ordinato
i cui elementi positivi sono tutti quadrati (e.g.~$\RR$). Allora
esiste una base ortogonale $\basis$ tale per cui:
\[ M_\basis(\varphi) = \Matrix{I_{i_+} & \rvline & 0 & \rvline & 0 \\ \hline 0 & \rvline & -I_{i_-} & \rvline & 0 \\ \hline 0 & \rvline & 0 & \rvline & 0\cdot I_{i_0} }. \]
\end{theorem}
\begin{proof}
Per il teorema di Lagrange, esiste una base ortogonale $\basis'$ di $V$.
Si riordini la base in modo tale che la forma quadratica valutata nei primi elementi sia strettamente positiva, che nei secondi elementi sia strettamente negativa e che negli ultimi sia nulla. Si sostituisca
$\basis'$ con una base $\basis$ tale per cui, se $q(\vv i) > 0$,
allora $\vv i \mapsto \frac{\vv i}{\sqrt{q(\vv i)}}$; se
$q(\vv i) < 0$, allora $\vv i \mapsto \frac{\vv i}{\sqrt{-q(\vv i)}}$;
altrimenti $\vv i \mapsto \vv i$. Si è allora trovata una base
la cui matrice associata del prodotto scalare è come desiderata nella
tesi, dove $i_+$ è il numero di elementi della base la cui forma
quadratica è positiva, $i_-$ il numero di elementi cui tale forma sia
negativa e $i_0$ il numeri degli elementi cui tale forma sia nulla.
\end{proof}
\begin{definition}
Si definisce \textbf{segnatura} di un prodotto scalare
la terna $(i_+, i_-, i_0)$, come vista nella dimostrazione
del teorema di Sylvester reale.
\end{definition}
\begin{remark} Riguardo alla segnatura e al caso reale del teorema
di Sylvester possono essere fatte alcune considerazioni. \\
\li La segnatura è un invariante completo per la congruenza nel caso reale. Se infatti due matrici hanno la stessa segnatura, sono
entrambe congruenti alla matrice come vista nella dimostrazione
della forma reale del teorema di Sylvester, e quindi, essendo
la congruenza una relazione di equivalenza, sono congruenti
tra loro.
%TODO: completare spiegazione.
\end{remark}
\end{document}

@ -0,0 +1,110 @@
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage{personal_commands}
\usepackage[italian]{babel}
\title{\textbf{Note del corso di Geometria 1}}
\author{Gabriel Antonio Videtta}
\date{\today}
\begin{document}
\maketitle
\begin{center}
\Large \textbf{Esercitazione: computo della basi di Jordan}
\end{center}
\begin{example}
Sia $A = \Matrix{0 & 1 & 0 & 1 & 2 \\ 0 & -1 & 1 & -1 & -2 \\ 0 & 0 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & -1 & 0 & -1 & -2 \\ 0 & 1 & 0 & 1 & 2}$ e se ne ricerchi
la forma canonica di Jordan e una base in cui assume tale base. \\
Si noti che $A^2 = \Matrix{0 & 0 & 1 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & -1 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & -1 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 1 & 0 & 0}$, e quindi
che $A^3 = 0$. Allora $\varphi_A(t) = t^3$ e $p_A(t) = t^5$. \\
Poiché $A$ ha ordine di nilpotenza $3$, la sua forma canonica
di Jordan ammette sicuramente un solo blocco
di ordine $3$. Inoltre, $\dim \Ker A = 3$, e quindi
devono esservi obbligatoriamente $2$ blocchi di ordine $1$.
Pertanto la sua forma canonica è la seguente:
\[ J=\Matrix{0 & 1 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 1 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 0 & 0 & 0}. \]
\vskip 0.05in
Si consideri l'identità $\RR^5 = \Ker A^3 = \Ker A^2 \oplus U_1$.
Poiché $\dim \Ker A^2 = 4$, vale che $\dim U_1 = \dim \Ker A^3
- \dim \Ker A^2 = 1$. Dacché $\e3$ si annulla solo con $A^3$,
$U_1 = \Span(\e3)$. \\
Si consideri invece ora $\Ker A^2 = \Ker A \oplus A(U_1) \oplus U_2$.
Si osservi che $\dim U_2$ è il numero dei blocchi di Jordan di
ordine $2$, e quindi è $0$. Si deve allora considerare $\Ker A =
A^2(U_1) \oplus U_3$, dove $\dim U_3 = 2$. Si osservi anche che $A^2(\e3) = \e1-\e2-\e3+\e4$: è sufficiente trovare due vettori
linearmente indipendenti appartenenti al kernel di $A$, ma non
nello $\Span$ di $A^2(\e3)$; come per esempio $\e2-\e4$ e $2\e2-\e5$.
Allora $U_3 = \Span(\e2-\e4, 2\e2-\e5)$. Una base di Jordan per $A$
sarà allora $(A^2 \e3, A \e3, \e3, \e2-\e4, 2\e2-\e5)$.
\end{example}
\begin{example}
Sia $A = \Matrix{2 & 0 & 1 & 0 & 0 \\ 1 & 1 & 0 & 0 & -1 \\ 0 & 0 & 1 & 0 & 0 \\ -1 & 1 & 0 & 2 & 1 \\ 1 & 0 & 1 & 0 & 1}$, e se ne calcoli la forma canonica di Jordan. \\
Si osserva che $p_A(t) = (1-t)^3 (2-t)^2$, e quindi
$\RR^5 = \Ker (A - I)^3 \oplus \Ker (A - 2I)^2$. \\
($\lambda = 1$) $\dim \Ker (A - I) = 2$, quindi ci sono due blocchi
relativi all'autovalore $1$, uno di ordine $1$ e uno di ordine $2$. \\
($\lambda = 2$) $\dim \Ker (A - 2I) = 2$, quindi ci sono due blocchi
relativi all'autovalore $2$, entrambi di ordine $1$. \\
Quindi la forma canonica di $A$ è la seguente:
\[ J = \Matrix{1 & 1 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & 1 & 0 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 1 & 0 & 0 \\ 0 & 0 & 0 & 2 & 0 \\ 0 & 0 & 0 & 0 & 2 }, \]
da cui si ottiene anche che $p_A(t) = (t-2)^2 (t-2)$. Si calcola
ora una base di Jordan per $A$. \\
Sia $\Ker (A - I)^2 = \Ker (A - I) \oplus U_1$. $\dim U_1 = 1$,
e poiché $\e5 \in \Ker (A - I)^2$, ma $\e5 \notin \Ker (A-I)$,
vale che $U_1 = \Span(\e5)$. \\
Sia ora invece $\Ker (A - I) = g(U_1) \oplus U_2$, dove
$\dim U_2 = 1$. Dacché $\e5+\e1-\e3 \in \Ker (A-I)$, ma
non appartiene a $\Span(A \e5)$, si ottiene che una base
relativa al blocco di $1$ è $A \e5, \e5, \e5+\e1-\e3$.
Per quanto riguarda invee il blocco relativo a $2$, essendo
tale blocco diagonale, è sufficiente ricavare una base
di $\Ker (A-2I)$, come $\e4$ e $\e1 + \e3$.
\end{example}
\begin{definition} (centralizzatore di una matrice)
Si definisce \textbf{centralizzatore di una matrice} $A \in M(n, \KK)$
l'insieme:
\[ C(A) = \{ B \in M(n, \KK) \mid AB = BA\}, \]
ossia l'insieme delle matrici che commutano con $A$.
\end{definition}
\begin{proposition}
Vale l'identità $C(J_{0, m}) = \Span(I, J_{0, m}, J_{0, m}^2, ..., J_{0, m}^{m-1})$.
\end{proposition}
\begin{proof}
Si osserva che $J_{0,m} B = \Matrix{B_2 \\ \hline B_3 \\ \hline \vdots \\ \hline B_{m} \\ \hline 0}$, mentre $B J_{0,m} = \Matrix{0 & \rvline & B^1 & \rvline & B^2 & \rvline & \cdots & \rvline & B^{m-1} }$.
\end{proof}
\begin{remark}
Sul centralizzatore di una matrice ed il suo rapporto con la
similitudine si possono fare alcune considerazioni. \\
\li $A \sim B \implies \dim C(A) = \dim C(B)$: infatti, se
$A = PBP\inv$, $AC = CA \implies PBP\inv C = C PBP\inv \implies
BP\inv C=P\inv C P B P\inv \implies B (P\inv C P) = (P\inv C P) B$,
e quindi il coniugio fornisce un isomorfismo tra i due
centralizzatori.
\end{remark}
\end{document}
Loading…
Cancel
Save